Se si pensa al cuore pulsante di Napoli, è facile che la mente possa volare in un baleno verso le strade che animano il centro storico della città. E’ qui che si concentra l’immensità artistica di Partenope, è in questo intreccio di vicoli senza sole che la natura della popolazione napoletana si palesa nelle sue massime espressioni. Le stazioni principali del tour percorso ogni giorno da centinaia di turisti dallo sguardo incantato sono le due piazze che meglio di tutte riflettono l’anima metafisica di Neapolis: Piazza del Gesù Nuovo e Piazza San Domenico Maggiore sono le giunture principali del decumano inferiore più celebre al mondo, famoso nei quattro angoli del globo con il nomignolo di “Spaccanapoli”. La strada che sancisce la divisione e, allo stesso tempo, tiene uniti i due magnifici snodi sarebbe intitolata alla memoria del genio di Benedetto Croce, ma se c’è una cosa che i napoletani sanno fare alla perfezione, quella è sicuramente trovare i soprannomi per qualsivoglia elemento che popola la Terra. D’altronde, qui le invenzioni sono all’ordine del giorno.
In questo melting pot di odori e sapori dal fascino irresistibile – non c’è che dire – la vita terrena assume un significato che trascende ogni dolore. Passeggiare in questi luoghi equivale a perdersi in una serie di aneddoti e di suggestioni sconosciuti alla mente umana, troppo impegnata a svolgere le faccende quotidiane e improvvisamente rapita dal piacevole frastuono che sgorga dai sentieri perpendicolari. Tra una sfogliatella e una pizza a portafoglio, addentate con le dolci note della canzone napoletana a fare da sottofondo musicale, l’essenza della città si presenta agli occhi del mondo come un’infinita rappresentazione teatrale, di cui gli stessi attori sono i primi innamorati. In mezzo ai colori meravigliosi che dipingono le pareti del decumano, si erge un paradiso azzurro sulla cui facciata anteriore spicca il ruggito del Dio dei napoletani: è il Kappa Store di Vincenzo Evangelista, il primo Fan Shop ufficiale della Società Sportiva Calcio Napoli. Accogliere la clientela è un’arte, e Vincenzo si è dimostrato subito il maestro di questa disciplina, impreziosendo con un’innata gentilezza il nostro tour nel suo fantastico universo azzurro.
Vincenzo, vogliamo farci i fatti tuoi, ma la prima domanda è semplice semplice: come vanno le vendite dello store? E poi, – quesito più spigoloso – quanto è influenzato il commercio dai risultati che la squadra ottiene sul campo?
“Non ci possiamo lamentare, in quanto in tempi difficili come questo il Napoli è un prodotto che resiste. Certo, quando si vince le vendite aumentano sempre, ma mi preme sottolineare il fatto che i turisti, vero motore economico trainante della zona, comprano a prescindere dai risultati: loro non conoscono le pene che ci fa vivere la nostra amata squadra”.
Ogni attività ha il suo periodo d’oro: qual è stato il momento migliore che ha vissuto il tuo Kappa Store?
“I nostri primi due-tre anni sono stati felicissimi. Abbiamo aperto nel 2006, quando il Napoli frequentava ancora la Serie B. All’epoca l’entusiasmo del popolo partenopeo era già alle stelle, la promozione in A poi ha fatto il resto. Quelle sì che sono state annate indimenticabili”.
Non ci nascondiamo: purtroppo a Napoli la tendenza ad acquistare merci tarocche combatte da anni il lavoro dei marchi originali. In un settore delicato come il tuo, come si fa la guerra al nemico?
“Facile: con dei prezzi super competitivi. Noi ce la giochiamo così, i nostri prodotti superano di poco il prezzo delle merci contraffatte. In questo modo, i clienti possono scegliere senza troppi affanni la strada della legalità”.
Il Napoli – per fortuna – vive le stagioni migliori della sua storia. I campioni abbondano, e da semplici calciatori si trasformano in idoli. Qual è la maglia più gettonata?
“Un uomo solo è al comando: Gonzalo Higuain, seguito a ruota da capitan Marek Hamsik. La dieci di Maradona è immortale ed è sempre in vetta alle vendite, ma il nostro massimo storico appartiene a un altro argentino: è del Pocho Lavezzi la maglia più venduta di sempre, in coppia con la casacca di Cavani hanno a dir poco sbancato. Il gadget sempreverde, invece, è la sciarpa”.
Un’ultima domanda, poi ti lasciamo ai tuoi impegni: l’azienda torinese che veste il Napoli, la Kappa, ha disegnato per questa stagione le famose maglie da passeggio con lo stemma borbonico, simbolo dell’allora Regno delle Due Sicilie. Conosciamo tutti la polemica nata dal sequestro di sciarpe con lo stesso vessillo, operato all’esterno del San Paolo in occasione della vittoria contro l’Empoli dello scorso 31 gennaio. Come si è comportata la Kappa con i prodotti?
“Purtroppo l’azienda ha interrotto la fornitura delle maglie. Era un prodotto che piaceva moltissimo ai tifosi azzurri, non vedo cosa possa esserci di sbagliato dietro al simbolo di una delle famiglie che hanno fatto la storia della città e di una parte d’Italia. E’ una contraddizione inneggiare al Vesuvio senza incappare in grosse sanzioni, per poi prendersela con lo stemma borbonico”.