Se non succede a Napoli, non fa notizia. I media troppo spesso si accaniscono contro il capoluogo campano e affossano quello che succede in altre parti d’Italia, soprattutto al Nord.
E’ un po’ questo il succo del discorso che Roberto Saviano ha affrontato sul suo blog (e che potete leggere per intero qui), riferendosi ad un fatto in particolare: la presenza della ‘ndrangheta in Piemonte. Lo scrittore fa riferimento a un episodio avvenuto a 16 chilometri da Torino, nel comune di Volpiano. Qui, la ‘ndragheta si incontrava nel bar San Michele, prima per tentare la scalata ai lavori della Tav (senza riuscirci) e poi per programmare estorsioni ai danni della Setup Live, una società torinese che gestisce la vendita dei biglietti di molti artisti famosi (U2, Elisa Emma, Rihanna) e che tra i clienti annovera grandi colossi come Expo, Comune di Torino, Juventus football Club, l’Oreal, Philip Morris e altri.
Alla Setup Live veniva imposto con minacce di consegnare a esponenti della ‘ndrangheta biglietti di eventi da rivendere al bagarinaggio, i cui proventi “erano destinati al mantenimento delle famiglie dei detenuti”. Ma non si trattava solo di affari. No, perché i boss sono anche appassionati di calcio e tifano Juve.
Dalle indagini, infatti, è emersa la testimonianza di un pentito che ha rivelato un particolare: alcuni boss della ‘ndrangheta sarebbero partiti in aereo dalla Calabria alla volta di Torino per assistere, allo stadio, il 5 aprile 2006 a Juventus-Arsenal. Ovviamente, in quell’occasione, neanche a dirlo, nessuno pagò.
Saviano, comunque, ci tiene a sottolineare che la società Juventus era all’oscuro di tutto.
L’operazione, gestita dai Carabinieri, si chiama proprio “San Michele” e ha dato luogo a un processo che si è concluso lo scorso dicembre con undici condanne per un totale di quasi quarant’anni di carcere.