Ve ne parlammo diversi mesi fa della presunta SuperLega che avrebbe dovuto soppiantare la Champions League. Nel corso del tempo, questa idea è stata abbandonata, perché i tempi tecnici non lo permettevano. Più semplice, invece, riformare la Champions League. E’ questa, l’idea che sta prendendo sempre più piede. Oggi, la Gazzetta dello Sport lancia un’altra indiscrezione sulla possibile nuova Champions Leauge, che la Uefa annuncerà venerdì prossimo a Montecarlo. Si dovrebbe partire dal triennio 2018-2021, in cui verranno introdotte diverse novità. La struttura della competizione, non verrà cambiata: 8 gironi da 4 squadre, per un totale di 32 club che si sfideranno fino alla finale.
Diversi, invece, i criteri di qualificazione. L’idea è quella di allontanare sempre di più le “piccole” squadre dalla competizione, garantendo, invece, la presenza delle big d’Europa. Verranno garantiti, infatti, 4 posti sicuri ai maggiori campionati d’Europa, compresa anche la Serie A. Ai campionati minori (vedi Francia, Russia e Portogallo), andranno 2 posti sicuri. Probabile poi la presenza di paletti che eviteranno, agli ottavi, già incontri tra le big dei diversi campionati, al fine di garantire solo grandi match dai quarti in poi.
Respinto, invece, il cosiddetto “merito storico”, che scontentava diversi club. La storia, però, conterà per la divisione degli utili. Spiega infatti la Gazzetta: “Cambia infatti la ripartizione dei premi. Oggi il totale è diviso tra risultati (60%) e market pool (40%). Da domani, il market pool non varrà più del 20%, il resto sarà per i risultati. Però con nuovi parametri: quelli stagionali, il «bacino d’utenza», e quelli storici, un po’ come per i diritti tv in Italia. Champions ed Euroleague varranno 2,7 miliardi di euro l’anno. E ai club andrà una percentuale più alta di prima. Su queste basi si è arrivati a un accordo Uefa-club che passerà per un Esecutivo straordinario giovedì a Montecarlo. Anche se l’ok finale sarà il 15 settembre, nel primo Esecutivo con il nuovo presidente. Cambieranno ranking per club (non quello per nazione) e teste di serie (non più i 7 campioni dei primi 7 campionati)”.