Ag. Insigne senza museruola, l’ultima intervista può rovinare Lorenzo
Ago 15, 2016 - Salvatore Russo
Il lavoro dei procuratori è quello di fare gli interessi del proprio assistito (e anche i propri). I due agenti di Insigne in pochi giorni hanno rilasciato alcune interviste, provando a tirare per la cravatta la società Calcio Napoli.
C’è distanza tra domanda e offerta ormai è palese. Sono di ieri le dichiarazioni di Antonio Ottaiano, ai microfoni di Fcinter1908, dove prova a mettere sul mercato il talento di Frattamaggiore: “L’Inter ha sempre mostrato interesse, ai nerazzurri piace e non poco, Ausilio ne è innamorato dai tempi del Pescara, ma in questo momento non posso dire altro. Possibilità che si trasferisca prima della fine del mercato estivo? Questo proprio non glielo so dire”.
Lorenzo ha tutto il diritto di chiedere un adeguamento così come i suoi procuratori. Sorvolando sulla questione dei modi di fare che lasciano piuttosto a desiderare, le dichiarazioni, queste ultime in particolare, mettono a rischio la tranquillità del calciatore.
Per un napoletano giocare a Napoli rappresenta un discorso diverso rispetto agli altri. Ferrara, Cannavaro e Quagliarella ne sono un esempio. Insigne può diventare più facilmente il bersaglio di una parte di tifoseria che ragiona con il cuore, di pancia, mentre nella questione quattrini da spillare alla società i buoni sentimenti vanno inevitabilmente a farsi benedire.
Cosa potrebbe succedere se alla prima partita giocata male, ad una espressione poco sorridente, il pubblico cominciasse a pensare che non è felice a Napoli? Qualcuno lo ha già vociferato dopo la non esaltante prestazione contro l’Herta Berlino. Tutto l’attacco è andato a segno, tranne lui.
I suoi procuratori dovrebbero andarci con le pinze, Insigne o è così forte da sopportare qualche critica che sta piovendo oppure il suo “caso” è destinato a far discutere e molto. Il rischio per Lorenzo è quello di essere tacciato come un mercenario. Eppure Callejon ha rinnovato, Hamsik pure e tanti altri hanno bussato alla porta di Aurelio De Laurentiis e nessuno si è permesso di chiamarli così. Ma Lorenzo è napoletano e secondo molti non dovrebbe bussare a denari. Ma non è così.