E’ arrivato in estate un po’ in sordina, senza toni trionfalistici. Chi lo aveva visto giocare a Bologna garantiva per lui: “Diventerà un campione”. E’ ancora presto per dire se lo sia diventato o meno, ma Amadou Diawara ha conquistato tutti. Gli sono bastate poche partite per mettersi in mostra, dopo alcuni mesi passati in panchina. Complice il momento negativo di Jorginho, Sarri lo sta impiegando sempre più spesso nel ruolo di regista, a discapito proprio del brasiliano. Forza fisica, buona qualità palla al piede e personalità da veterano. Tutti gli addetti ai lavori ne parlano un gran bene, ed i tifosi chiedono a gran voce una maglia da titolare.
Anche in Champions League, contro il Besiktas, Diawara ha ben impressionato. A fine partita lo stesso Sarri ammette: “Non so se ‘sto ragazzo ha enorme personalità o non è consapevole di quello che sta facendo. E’ entrato anche in Champions come se giocasse la partitella del giovedì”. Oggi, anche la stampa italiana esalta il centrocampista azzurro. Scrive La Gazzetta dello Sport: “Diawara serve sempre di più. Con lui giocano meglio tutti. La sua assenza a Istanbul si è sentita“.
Elogi anche da parte del Corriere dello Sport, che ne parla in toni trionfalistici: “Baby Yaya Touré, oro di Napoli. A 19 anni ha preso le chiavi del centrocampo azzurro allo Stadium, è entrato con personalità a Istanbul. Si ispira a Yaya, e cresce…”. Dello stesso tenore anche Il Mattino, che lo descrive come un “veterano. Ha quasi scalzato Jorginho e anche Sarri ha sottolineato la sua forza“. In attesa del rientro di Milik e dell’arrivo di un nuovo attaccante a gennaio, Sarri può coccolarsi Diawara, il futuro (e il presente) del Napoli.