Se la missione è quella di dare sicurezza al reparto difensivo e contribuire a portare vittorie a casa, nella reazione di Pepe Reina al gol della Lazio firmato Keita, si intuisce chiaramente che lo spagnolo ha compreso il danno procurato alla sua squadra. Pallone calciato senza violenza ma sfuggito al suo controllo sul palo più vicino, mani sulla testa e imprecazioni. Un tiro in porta per i biancocelesti e una segnatura che costa la mancata vittoria agli uomini di Sarri.
Meno tweet e più parate, l’accusa ricorrente rivolta in questi mesi al calciatore, amato dal popolo azzurro per la sua fedeltà alla maglia e per i suoi comportamenti molto napoletani al di fuori del campo.
16 partite giocate tra campionato e Champions, 20 le reti subite di cui 13 in 12 giornate e 7 in 4 sfide europee. Non sempre ci ha messo il suo zampino ma tante le incertezze e le uscite a vuoto che hanno contribuito a compromettere il risultato finale di una partita.
Se ne contano almeno 5 di errori più clamorosi in questo inizio di stagione, cou una media da codice rosso di 1 errore ogni 3 partite. Troppi per un estremo difensore della sua esperienza.
NAPOLI-MILAN 4-2 (27 agosto): E’ il primo passaggio a vuoto della stagione. Il Napoli si sbarazza dei rossoneri nella prima partita al San Paolo, ma Reina non è irreprensibile sul momentaneo 2-1 degli uomini di Montella. Una segnatura che poteva essere evitata, ma l’estremo difensore spagnolo non capisce che il tiro di Niang è a incrociare sul palo più lontano:
NAPOLI-BOLOGNA 3-1 (17 settembre): Secondo errore di Reina, anche in questo caso non influente sul risultato. Il Napoli va sotto contro il Bologna che segna con un tiro dalla lunga distanza di Verdi. La palla è violenta ma il tiro non è angolatissimo. Il numero 1 del Napoli è preso in controtempo, per sua fortuna il Napoli riuscirà a rovesciare le sorti dell’incontro.
NAPOLI-ROMA 1-3 (15 ottobre): Contro la Roma va in scena la più classica delle incertezze per un portiere. Uscire o non uscire dai pali? Reina ci prova, poi ritorna sui suoi passi ma Dzeko sfruttando anche i movimenti di una difesa non esente da colpe, firma lo 0-2 di testa.
NAPOLI-BESIKTAS 2-3 (19 ottobre): Reina ci mette il suo zampino nella sconfitta interna di Champions contro il Besiktas. Questa volta il suo errore sommato a quello dell’intero reparto, costa caro. Calcio di punizione, difesa immobile. Lo spagnolo decide di non uscire dai pali. La scelta si rivela sbagliata, colpo di testa dell’avversario e palla in rete. L’estremo difensore azzurro rimane immobile tra i pali.
NAPOLI-LAZIO 1-1 (5 novembre): L’ultimo in ordine di tempo è storia recentissima. Il tiro di Keita lo poteva tranquillamente bloccare o respingere ma il pallone si insacca sul suo palo. La Lazio riesce nel miracolo di centrare un pareggio, tirando in porta in una sola occasione.
Reina, Gabriel e Sepe. La scuderia dei numeri 1 azzurri impone al Napoli di affidarsi ai guantoni dello spagnolo che resta il più forte tra i 3.