C’è poco da meravigliarsi. Le rare interviste di Aurelio De Laurentiis soffiano sul fuoco, scatenando polemiche che dissanguano il buon umore di tifosi e squadra. Anche ieri il patron si è dimostrato poco avvezzo a lavare i panni sporchi in famiglia. Si scaglia contro tutti e lancia messaggi poco teneri nei confronti di Sarri. Il tecnico poco dopo gli risponderà ma non è la prima volta che i due si pizzicano in tv.
Il day after vede schierarsi tifosi e stampa nella trincea sarrista, al fianco del comandante che dovrà riportare la nave al porto e farla ripartire velocemente. ADL ieri ha ricordato, per l’ennesima volta, di aver trovato solo carte in tribunale non lesinando l’autocelebrazione per il traguardo del Bernabeu raggiunto 11 anni dopo con la nona partecipazione europea. Un traguardo mica male.
Ma dimentica in cosa si è imbattuto Maurizio Sarri quando un anno e mezzo fa, fu incaricato di allenare il Napoli. Aurelio avrebbe almeno 5 buoni motivi per chiedere scusa al suo tecnico e ringraziarlo:
1) Sarri arriva a Napoli e ci metterà poco tempo per scrollarsi di dosso i dubbi di tifosi e stampa. Prende la squadra per mano, la forgia a sua immagine e somiglianza. In pochi mesi valorizza un parco giocatori demolito dal suo predecessore Benitez. Tradotto: ADL ne trae benefici economici.
2) La prima missione si compie: il Napoli dopo un anno di assenza ritorna in Champions League, la competizione che sta a cuore ai tifosi e al presidente. La Coppa dalla grandi orecchie dona la possibilità di incamerare denaro e il patron investe. E anche bene.
3) Estate bollente. Sarri è convinto di poter ripartire in missione con l’attaccante più forte della Serie A. Higuain vola a Torino e la società incassa la cifra record di 90 milioni di euro. L’argentino grazie al gioco spumeggiante di Sarri compie l’impresa di segnare 36 gol. ADL incassa una somma che neanche nei suoi sogni avrebbe potuto immaginare.
4) Sacchi ieri conclude il suo intervento fornendo un suggerimento al presidente: “lasci stare le tattiche“. Ha ragione il maestro di Sarri. Il Napoli in questi mesi è stato celebrato per il suo gioco da giornali internazionali e dalla totalità degli addetti ai lavori. Caro Aurelio, scusa se è poco ma è un orgoglio calcare il Bernabeu provando a non fare barricate ma giocandosela a viso aperto. Come le più grandi d’Europa.
5) Con Sarri soffiano venti caldi, quelli dei desideri che di notte si traducono in sogni. Accarezzata la possibilità di vincere lo Scudetto (il Napoli è campione d’inverno nella stagione 2015/2016, ndr), ieri tutti credevano in un risultato positivo contro i campioni del mondo. I soldi nel calcio sono tutto o quasi, ma rimane un gioco che appassiona e fa sognare. Sarri ci sta riuscendo alla perfezione.