Due grandi giocatori. Due grandi campioni. Entrambi nati il 28 febbraio. Il primo è stato un portiere di sicura affidabilità e freddezza che si distingueva per l’innato senso del piazzamento, la sicurezza nelle uscite e la sobrietà negli interventi, finalizzati più all’efficacia che alla spettacolarità. Il secondo invece è stato un attaccante di razza spietato come pochi sotto porta con all’attivo 179 reti in 390 presenze in carriera. Soprannominato non per caso ‘O Lione, lasciò un bel ricordo di sé all’ombra del Vesuvio. Parliamo evidentemente di Dino Zoff e di Luis Vinicio…
Dino Zoff
Atleta dotato di grande personalità, Zoff era considerato un leader silenzioso. Riuscì a mantenere un’eccellente condizione fisica per tutta la carriera, confidando nella possibilità di migliorarsi costantemente. Vinse un Mondiale all’età di 40 anni e disputò 332 incontri consecutivamente in Serie A: due imprese tuttora ancora ineguagliate. Mosse i suoi primi passi da giocatore nella Marianese (la squadra della sua città natale) ma ci mise poco a farsi notare: a soli 19 anni infatti proteggeva la porta dell’Udinese dove si distinse dando prova di grande classe. Nel ’63 passò al Mantova per 30 milioni di lire. Ivi trascorse 4 stagioni nel corso delle quali giocò 134 partite divenendo tra i più apprezzati dai tifosi. A mezzanotte dell’ultimo giorno di mercato della finestra estiva del ’67 venne acquistato dal Calcio Napoli per una cifra pari a 120 milioni. Il tutto grazie all’intervento di Alberto Giovannini, allora direttore del quotidiano Il Roma di proprietà del patron azzurro Achille Lauro: si racconta infatti che il giornalista, con l’aiuto di Bruno Pesaola e all’insaputa dello stesso Lauro, finse di essere il presidente della squadra per convincerlo. Difese la porta azzurra per 143 incontri disputando ininterrottamente tutte le gare. Durante la stagione 1970-1971, in cui Zoff non concesse peraltro alcuna rete nelle prime sei giornate, il Napoli incassò solo 18 gol in 30 partite, con il portiere che riuscì a mantenere la rete inviolata per 590′ consecutivi: entrambi sono a tutt’oggi record imbattuti nella storia della squadra partenopea. Chiuse la sua carriera nella Juventus dove giocò per 11 stagioni fino al 1983. Zoff vanta tra le altre cose anche un carriera da allenatore tra le file di Lazio, Fiorentina e Juventus alla cui guida portò a casa una Coppa Italia e una Coppa UEFA nella stagione ’89-’90.
Luis Vinicio
Nato a Belo Horizonte, in Brasile, fece il suo esordio da professionista nel Botafogo. Giunto in Italia a 23 anni, fu subito adottato dalla tifoseria napoletano e ribattezzato ‘O Lione . Si mise infatti in luce come grande realizzatore: al suo esordio, il 18 settembre 1955 (Napoli-Torino 2-2), andò in gol dopo appena quaranta secondi di gioco. Arrivò secondo nella classifica cannonieri del 1956-1957, con 18 reti e quarto in quella del 1957-1958, con 21. Il 6 dicembre 1959, inaugurò il neo Stadio San Paolo, con un gol in semi-sforbiciata, che permise al Napoli di battere gli eterni rivali bianconeri per 2-1. Ivi rimase per 5 stagioni nel corso delle quali mise a segno 69 gol in 152 partite. Poi le avventure tra Bologna, Inter e Vicenza dove a 36 anni appese gli scarpini al chiodo. Nella metà degli anni 1970 dopo la carriera da calciatore tornò a Napoli nella veste di allenatore, applicando per primo in Italia il gioco del calcio totale all’olandese. Con gli azzurri vanta un terzo posto nell’annata ’73-’74 sfiorando addirittura la vittoria del campionato l’anno dopo.
Due grandi giocatori. Due grandi campioni. Dino Zoff e Luis Vinicio. Un compleanno per due. Tanti auguri!