Eterni attimi di paura quelli vissuti domenica sera al San Paolo da un giovane napoletano tifoso della Juventus. Il video che ha fatto il giro del web mostra come una persona sia stata cacciata dallo stadio perché di fede bianconera. Non era con la sua famiglia, come erroneamente riportato in un primo momento, non c’erano con lui bambini, ma assisteva al match in compagnia di alcuni amici tifosi del Napoli.
Lo abbiamo intercettato per raccontarvi cosa sia realmente accaduto in quei lunghissimi minuti di inciviltà, dove il buon senso è rimasto a casa. La sua identità rimarrà anonima per non rischiare di cadere in eventuali improvvidi fatti che potrebbero infastidire la sfera personale dell’intervistato.
«Sono arrivato allo stadio circa due ore prima in compagnia di alcuni miei amici tifosi del Napoli. Ho parlato con delle persone che non conoscevo evitando di nascondere la mia fede calcistica. Fino al momento del gol non è accaduto alcuna cosa. Poi quando Khedira ha segnato mi è partito un “via” e da lì una persona ha cominciato ad insultarmi pesantemente. Le parolacce si sprecavano nei miei confronti e tanti altri si sono accodati a questo signore. Gli steward mi hanno portato fuori, voglio precisare che non ero affatto con la mia famiglia. Mentre uscivo ho avuto paura, essere trattato come un malvivente non è stata una cosa bella. Erano in tanti che inveivano contro di me. La partita l’ho vista poi in un altro settore. Quanto accaduto per le persone intelligenti rappresenta una vergona».
La testimonianza raccolta ci racconta di un calcio italiano malato, dai toni pesanti che andrebbero abbassati. A partire dagli addetti ai lavori, dagli stessi giornali e anche dai protagonisti di questo sport meraviglioso che in alcune circostanze fomentano la pochezza culturale del nostro popolo.
Andava rincuorato questo ragazzo e il presidente del Napoli avrebbe fatto bene a farlo accomodare nei suoi pressi, questa sera, proponendo un esempio simbolico di sportività, come mai nessun patron ha fatto in Italia. Ma Adl è ancora in corsa per poterlo fare.