Sono trascorsi pochi giorni dall’archiviazione sul piano formale del caso Muntari, ma se ne apre un altro. Segno evidente che nonostante l’applicazione cieca o di buon senso delle leggi sportive, il fenomeno razzismo negli stadi italiani esplode sistematicamente. Questa volta la vittima è l’allenatore del Torino Sinisa Mihajlovic che ieri nel corso del derby contro la Juventus è stato espulso dall’arbitro in seguito al durissimo disappunto mostrato per una decisione che avrebbe lasciato la sua squadra in dieci uomini.
Dagli spalti piovono insulti all’indirizzo del tecnico serbo che non risparmierà durezza ai protagonisti dell’episodio che lo hanno continuamente additato come “zingaro”. Ecco cosa dice Mihajlovic:
“Non li ho sentiti ma non cambiava nulla. Parliamo tanto qua in Italia di razzismo ma razzismo non è solo bianco o nero, ci sono altri tipi di razzismo. Anche zingaro, anche servo di me**a, anche quello è razzismo. Però nessuno dice nulla. Si parla di razzismo solo quando si toccano bianchi e neri, quando si toccano zingari, un popolo è tutto normale. Purtroppo questa è Italia. Quelli che mi hanno chiamato zingaro possono anche venire da me, me lo dicono in faccia. Non c’è nessun problema, gli dicono anche dove abito. Vengono là e me lo dicono in faccia, vediamo se hanno le palle”.