10 Maggio 1987, il Napoli guidato da Ottavio Bianchi conquista il punto mancante per avere la certezza matematica del suo primo Scudetto. L’ultimo ostacolo è la Fiorentina, contro cui il Napoli passa in vantaggio al 28’ grazie alla rete di Carnevale, dieci minuti più tardi sarà Roberto Baggio al suo primo gol in Serie A a trovare il pareggio per la viola, risultato che rimane invariato fino al termine dei 90 minuti.
Triplice fischio del direttore di gara, si scatena l’inferno, il Napoli è Campione d’Italia, La gente canta, salta e sventola la propria bandiera azzurra, mentre in giro per la città partono i caroselli e la squadra in campo festeggia.
Dopo il match, il giornalista Giampiero Galeazzi, inviato della Domenica Sportiva, riesce ad entrare nello spogliatoio azzurro, dove la festa impazza, i calciatori ed il presidente Ferlaino cantano, entusiasti per il titolo appena vinto. Il giornalista allora decide di lasciare il microfono nelle mani di Diego (Maradona),che si prende l’incarico di intervistare alcuni dei protagonisti di quella storica vittoria. Commoventi sono le parole che Maradona, assoluto protagonista della cavalcata azzurra, dedica al compagno di squadra Giuseppe Bruscolotti, definendolo il vero capitano del Napoli. Il record man di presenze con la maglia azzurra (511), replicò dicendo di non essersi sbagliato su di lui e di essere felice di avergli ceduto la fascia di capitano, dopo che l’argentino gli aveva assicurato che nel giro di pochi anni avrebbero vinto lo Scudetto.
Ad Alessandro Renica disse di essere maturato tanto e gli augurò di andare presto in Nazionale, ma non il 10 Giugno, giorno in cui l’Italia avrebbe affrontato la sua Argentina, a cui Renica rispose dicendo che quello era il complimento più bello e di non avere nient’altro da aggiungere. Si complimentò inoltre con uno scatenato Fernando Di Napoli e con Salvatore Bagni che Diego definì cuore della squadra.
Infine Galeazzi per concludere il servizio chiese a Maradona se avesse sempre creduto nello Scudetto, fin dal giorno in cui approdò a Napoli. L’argentino rispose di sì e soprattutto si dichiarò contento per essere riuscito a mantenere la promessa che fece al suo arrivo, al presidente Ferlaino e a Peppino (Bruscolotti), e ci tenne inoltre ad aggiungere che quella vittoria, non era la vittoria di Maradona, bensì del Napoli e di Napoli, che finalmente poteva gridare per la prima e non ultima volta: “Campioni d’Italia!”.
Oggi da quel magico giorno sono passati 30 anni e noi abbiamo deciso di ricordarlo così. Dopo un altro Scudetto vinto nella stagione 1989-1990, una Coppa UEFA vinta nella stagione precedente ed un lungo periodo buio, oggi il Napoli ed i napoletani sono tornati nelle zone alte della Classifica della Serie A.