Lo scrittore aveva già esternato alla fine di Sampdoria-Napoli sul suo profilo facebook, la sua amarezza e rabbia verso i tifosi blucerchiati che avevano indirizzato i soliti beceri cori razzisti, contro la città e il popolo di Napoli.
Uno spettacolo condannato da tutti coloro che erano presenti allo stadio, tifosi, giornalisti e dirigenti delle squadre. Per di più, le offese cantate erano così ben scandite che lo speaker del Marassi si è visto costretto ad intervenire, invitando i tifosi di casa a mettere fine a quello scempio. Il fatto è stato così eclatante che non poteva passare inosservato alla Figc, che ha ha condannato la società sportiva della Sampdoria a sborsare appena 15mila euro.
Per questo motivo De Giovanni è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per ribadire che quella sua amarezza iniziale si è trasformata in delusione dopo essere venuto a conoscenza di questa misera e insignificante multa per i blucerchiati: “Da parte mia non vedo differenze tra i cori anti Napoli e i buu razzisti che, giustamente, fanno spesso sospendere le partite. Quando si verificano episodi del genere il resto dello stadio dovrebbe dissociarsi. Se un bambino genovese è andato allo stadio per la prima volta domenica scorsa, che idea può essersi fatto dei napoletani sentendo un intero stadio, e magari la mamma e il papà, denigrarli ininterrottamente e impunemente dal primo all’ ultimo minuto? Per soli 15mila euro avrei preferito che non ci fosse stata nessuna ammenda. Non c’è futuro per lo sport in Italia”.