Gennaro Iezzo: rinunciò alla Champions per giocare in C con il Napoli


Nacque a Castellammare di Stabia l’8 giugno del 1973. Crebbe calcisticamente nella scuola calcio della sua città natale, il Club Napoli Castellammare per poi passare alla Juve Stabia con cui però non racimolò alcuna presenza.

Fece il suo esordio da professionista nella Scafatese, squadra in cui militò per 3 anni (fino al 1994). La stagione successiva venne ingaggiato dalla Nocerina dove si distinse come uno dei portieri più promettenti in circolazione. Il suo nome finì tra i taccuini dei dirigenti del Verona che allora necessitava di un secondo da affiancare a Battistini: in 2 anni Iezzo scese in campo in sole 5 occasioni. Troppo poche per chiunque.

Nel ’99 tornò in C1 con la maglia del Catania dove contribuì alla promozione in B della formazione Siciliana. Poi l’avventura di Cagliari che, tuttavia, non fruttò quanto inizialmente sperato in termini di soddisfazioni personali. Serviva dunque una scossa.

Questa arrivò nel 2005, quando Reja lo chiamò per andare a giocare nel Calcio Napoli. L’estremo difensore campano non ci pensò su due volte scegliendo di riscendere in C1 pur di vestire i colori azzurri. Il primo anno contribuì a quella tanto agognata promozione in Serie B (fallita la stagione prima) con 32 presenze e appena 18 reti subite. Nell’annata successiva si rese protagonista aiutando la difesa a diventare la meno battuta del torneo, davanti anche alla Juventus, con 25 gol in 39 partite: ciò valse la promozione in Serie A.

Nel 2007 ricoprì ancora il ruolo da titolare, ma a gennaio, in seguito ad un intervento chirurgico al ginocchio, venne sostituito prima dal suo compagno di reparto, Gianello, e poi dalla new-entry: Nicolas Navarro. L’anno dopo fece il suo debutto in Europa giocando in Coppa Intertoto che la compagine partenopea vincerà assicurandosi la partecipazione al play-off dell’ex Coppa UEFA (poi persa col Benfica). Dal 2009 al 2011 fece il secondo di De Sanctis limitandosi a qualche apparizione nella coppa nazionale.

Al termine di quest’ultima stagione, la squadra allenata dall’ex Walter Mazzarri ottenne la qualificazione diretta in Champions League: un traguardo che mancava da ben 23 anni. Il 30 giugno, scaduto il contratto, lasciò Napoli dopo 6 anni (117 presenze e 95 gol subiti totali) per passare in D al Nola dove assunse il doppio ruolo di giocatore-dirigente chiudendo difatti la sua carriera da calciatore.

Dal 2012 è allenatore e attualmente ricopre il ruolo di preparatore dei portieri nella scuola calcio Emanuele Troise. Nel 2013 si candidò con la lista Futuro e libertà per l’Italia alla Camera dei deputati per la regione Campania senza però essere eletto. In molti si chiedono ancora del perché avesse preferito Napoli a Cagliari considerando che con quest’ultimi avrebbe giocato in massima serie… così ha risposto in un’intervista a napolimagazine.com:

“È stata sicuramente una scelta di cuore. Io ero in A col Cagliari e con un rinnovo già pronto da firmare. All’epoca avevo altre richieste, non solo in Italia: la più importante fu quella dell’AEK Atene, club che quell’anno avrebbe partecipato alla Champions. Quando mi chiamò Reja però non ebbi dubbi. Sono sempre stato tifoso del Napoli: da piccolo andavo al San Paolo a vedere le partite e il mio sogno era quello di difendere un giorno la porta azzurra. Ricordo ancora che il mio agente mi diede del pazzo, ma io gli dissi: ‘tu non sei napoletano, non puoi capire!’


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