Che sia stato lui la vera sorpresa della scorsa stagione azzurra, è cosa certa e condivisa. Re-inventato e ri-scoperto prima punta da Sarri, Dries Mertens ha incrementato quella che per antonomasia è la bellezza e la spettacolarità del gioco di Sarri. E a dirlo non siamo noi, ma le statistiche. Un secondo posto nella classifica cannonieri dello scorso campionato, ad appena un goal di scarto dal capolista Dzeko che ha totalizzato 29 centri, è un dato davvero sbalorditivo, se si tiene conto che la sua nuova veste di punta centrale nel tridente azzurro, ha cominciato a dare i primi frutti solo a campionato inoltrato, per i dovuti collaudi tattici. Eppure il piccolo belga, senza remore, ha accolto questa nuova sfida e ha stravinto, diventando oggetto di encomio e plausi da tutti i migliori intenditori di calcio mondiale.
E oggi è proprio il Corriere dello Sport a paragonarlo ad un altro grande uomo del panorama sportivo, che utilizza i piedi non per prendere a calci un pallone ma per..spingere pedali, Eddy Merckx. Il ciclista belga, altra similitudine con il folletto azzurro, si aggiudicò per ben cinque volte il titolo di campione del Tour de France e per ben tre volte vinse il campionato del mondo su strada per professionisti. Per questo motivo è ricordato con il soprannome di Cannibale, per questa sua ingordigia insaziabile di vittorie. Un atteggiamento agonistico che ricorda quello del piccoletto Mertens, instancabile in campo sempre alla ricerca del goal e dell’azione vincente.