Cercasi rigorista/ Da Cavani a Higuain fino a Mertens: le percentuali negative dal dischetto


A chi non ha fatto “incazzare” il rigore calciato da Dries Mertens a Manchester? Chiariamolo subito. La gratidudine e l’ammirazione della piazza per il folletto belga, raggiungono livelli smisurati. Quello che sta facendo Mertens con la maglia azzurra, specialmente nel corso delle ultime due stagioni, è sotto gli occhi di tutti. Spostato di punto in bianco dall’esterno al centro dell’attacco, Dries ha stupito tutti, affermandosi come uno dei migliori bomber del panorama europeo.

Al di là di questo, è giusto che il rigorista del Napoli sia Mertens? Essere un grande bomber, concilia allo stesso tempo con l’essere un buon rigorista? La risposta nel primo caso è forse, nel secondo caso è no. Vediamo il perchè. Partiamo innanzitutto dal penalty calciato martedì sera durante il match con il Manchester City, che ricorda tantissimo quello sbagliato dallo stesso Mertens lo scorso anno sul campo dell’Empoli.

Si tratta di un rigore obbiettivamente pessimo, nel quale l’unica cosa da salvare è quella di aver centrato la porta. Per il resto sono mancate sia la potenza che l’angolazione. Inoltre, riguardando i replay, l’impressione è quella che Mertens non guardi minimamente Ederson e concentri tutta la propria attenzione sul pallone. Non proprio un atteggiamento da grande rigorista. A proposito del giovane portiere brasiliano, al quale è bastato muoversi all’ultimo e respingere di piede la conclusione del belga, invece si tratta del terzo rigore parato in carriera, curiosamente tutti in Champions League, su 19 fronteggiati (16%).

Per una visione più ampia sulle qualità da rigorista di Mertens occorre affidarsi alle statistiche. Il belga in carriera ha messo a segno 20 rigori su 25 calciati. L’80% non è affatto una statistica malvagia, ma se si vanno ad isolare i tentativi effettuati in maglia azzurra, si scopre che i rigori andati a segno sono 8 e quelli sbagliati sono 4 (senza tener presente quello sbagliato nella serie decisiva per la supercoppa giocata a Doha contro la Juventus). Con il Napoli quindi, Dries Mertens alias Ciro, mette a segno 2 calci di rigore su 3 (66%). La suddetta statistica dunque, risulta non all’altezza del campione che Mertens sta dimostrando di essere.

Inoltre, degli 8 penalty realizzati 2 sono entrati in porta a seguito di una leggera deviazione del portiere avversario. Questo probabilmente scaturisce dalla prevedibilità del belga che tende quasi sempre a calciare incrociando il tiro sulla destra del portiere. E’ giusto quindi domandarsi quali siano i motivi che spingono Sarri a scegliere Mertens come rigorista “titolare”. La voglia matta di goal del belga e la volontà di concorrere per la classifica cannonieri, potrebbero esserne il motivo. Ma se ciò rischia di incidere negativamente sui risultati della squadra, allora occorre cambiare registro. Un altro motivo potrebbe essere la scarsità di rigoristi in rosa. Chi sarebbe in grado di sostituire Mertens?

A parte il sorprendente Diawara ammirato martedì, che ha messo a segno un rigore preciso e deciso, in rosa l’unico calciatore migliore del belga è Jorginho che negli ultimi 4 anni è stato capace di mettere a segno 8 rigori su 8 calciati. Il brasiliano meriterebbe decisamente la titolarità del ruolo di rigorista. Hamsik e Insigne non hanno statistiche eccellenti e Milik è ai box. Tutti gli altri hanno pochissima confidenza con i calci di rigore. A vantaggio di Dries c’è da dire che gli ultimi due goleador azzurri Higuain e Cavani, hanno collezionato statistiche tutt’altro che esaltanti in maglia azzurra e non all’altezza delle loro grandissime prestazioni. L’argentino ha messo a segno 13 rigori su 17 (76%), mentre l’uruguaiano ha segnato 21 volte su 29 (72%). Con Mertens dunque, continua la tradizione dei grandi bomber azzurri che diventano umani quando calciano dagli 11 metri.


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