Napoli orfano di Ghoulam: le diverse soluzioni da Mario Rui a… Giaccherini


Il crociato è la maledizione del Napoli. E non si tratta di un’ affermazione pessimistica o disfattista, perché è la realtà e la costatazione dei fatti a confermarlo. Nell’arco di 3 anni, il Napoli si è dovuto privare di alcuni dei suoi giocatori fondamentali a causa di questo grave infortunio.

Il primo fu Insigne nel lontano 2014, a seguire Milik, per il quale il campo verde diventa sempre più un miraggio, che nell’arco di un anno è stato costretto ad andare sotto i ferri per ben due volte, operando entrambe le ginocchia a causa di quel crociato ceduto una volta nel 2016 e l’altra poche settimane fa, e il cerchio si chiude (si spera in maniera definitiva) con Ghoulam. Con la prognosi che resta sempre la stessa: prima di 4 o 6 mesi non si torna in campo.

Ma se per Milik c’è la possibilità di rivederlo indossare le scarpette con i tacchetti almeno nella seconda metà di questo campionato, per Ghoulam il discorso è chiuso, o quasi, perché la sua riabilitazione terminerebbe tra marzo e maggio, in un momento delicatissimo della stagione, in un rush finale dove oltre alla testa si necessiterà di giocatori nella miglior condizione fisica. E rischiare l’algerino sarebbe troppo azzardato, sia per lo stesso giocatore che per il Napoli.

Ora  il problema immediato da risolvere è: chi va su quella fascia sinistra? E le soluzioni ci sarebbero, qualcuna più ovvia e qualcuna più originale, ma l’ultima parola spetta a Sarri, il quale, bisogna ammetterlo, ha sempre optato per la scelta migliore. Non dimentichiamo che è stata la sua genialata, inizialmente criticata, di proporre Mertens come prima punta, a salvare una stagione, quella scorsa, che sembrava spacciata dopo l’out di Milik. E invece, ora Mertens è tra gli attaccanti puri più invidiati d’Europa.

LE SOLUZIONI: Ma buttando un occhio nella panchina azzurra, potrebbero venire alla mente diverse soluzioni. La prima, quella più ovvia, è di schierare già da domenica contro il Chievo quello che è stato acquistato come valida alternativa di Ghoulam e cioè Mario Rui, anche lui reduce da un infortunio al crociato rimediato quando giocava con la Roma, ma ora completamente ripreso e in buona forma fisica.

L’unico problema è che il giocatore portoghese ha disputato solo pochi minuti contro il Cagliari, e quindi, a parte Sarri che ha la possibilità di visionarlo in allenamento, resta ancora una carta sconosciuta per il popolo azzurro. Oppure andare sul tradizionale e optare per la coppia Maggio-Hysaj, con l’albanese spostato sulla sinistra, un tandem che ha avuto un primo rodaggio, senza grandi risultati, mercoledì contro il Manchester City, ma di certo sono comunque due giocatori che a differenza di Mario Rui sono ben inseriti nel gioco del Napoli.

Se proprio Sarri decidesse di fare il rivoluzionario, volendo preservare la propensione offensiva tipica di quella fascia, verrebbe in mente Giaccherini. Precisiamo, non è e non nasce come terzino, anche se Antonio Conte in Nazionale lo dispose in questa posizione, ma la sua buona tenuta fisica, la sua velocità e la sua ottima tecnica ricordano quelle di Ghoulam, nella seconda metà del campo, dopo la linea del centrocampo, che finisce nella rete avversaria.

Il problema sarebbe la prima metà campo, quella difensiva, in quanto Giaccherini non dispone delle qualità tecniche del terzino algerino, bravissimo anche nella fase di copertura. Azzardare una cosa del genere potrebbe portare non solo a snaturalizzare un calciatore, senza la certezza della buona riuscita, ma creare dissapori e malumori all’interno dello spogliatoio, da sempre forza di questo Napoli per una scelta così azzardata…quando invece la soluzione è davvero davanti gli occhi!


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