Il rifiuto di Verdi diventa un caso mediatico, la colpa è del Napoli


Il Napoli, durante la sua lunga storia, ha ricevuto più o meno illustri rifiuti. Quello del lombardo Simone Verdi è soltanto l’ultimo. Poi sappiamo come è andata la carriera di chi ha rifiutato la maglia azzurra, ma come può una di tante trattative (mal riuscite) diventare un caso mediatico?

Dal diniego dell’esterno d’attacco bolognese la società partenopea ne esce davvero con le ossa rotte. Una società con grandi velleità, con una rosa giovane ed altamente competitiva, prima in classifica nella sua lega, con voglia di imporsi nelle competizioni europee, non può ricevere un rifiuto categorico da un giocatore che, seppur promettente, ha ancora tutto da dimostrare. Insomma i dirigenti azzurri non solo non sono riusciti a convincere un ragazzotto di 25 anni alla sua prima grande opportunità, ma ci hanno rimesso anche la faccia!

Parlare poi della eco del caso Verdi è davvero impietoso. Il Napoli si è trovato sulle pagine di tutti i giornali nazionali e non. Infatti giornalisti, commentatori ed opinionisti hanno già ampiamente discusso delle potenziali ragioni del no di Verdi. Si va dalla reticenza del giocatore a vivere in una città considerata pericolosa, alla paura di uno scarso utilizzo da parte di mister Sarri. Le ricostruzioni, che però trovano maggior peso, sicuramente son quelle che vedono dietro questa sceneggiata il forte interesse di Juve, Milan ed Inter. Vedremo presto il tempo a chi darà ragione.

Intanto, ricevuto lo schiaffo, la società partenopea resta in silenzio. Un silenzio così assordante da far denotare tutte le lacune di una struttura organizzativa incapace di evitare prima e di nascondere poi momenti e situazioni così umilianti. La domanda che a Napoli, e non solo, tutti si pongono è semplice e diretta: ma alla Juventus come avrebbero gestito lo trattativa? Il riferimento non è casuale se si fa riferimento alla gestione degli acquisti di Pjanic ed Higuaìn: società pronte a percepire carovane di milioni e silenzio tombale a Roma e a Napoli prima delle rispettive firme. Chapeau!

E’ la società, quindi, ad esser stata colpita da questa spiacevole vicenda ed la stessa che è stata tremendamente colpita nel suo io più intimo. Sarà stato intaccato l’appeal del Napoli in Italia ed in Europa? Sulla scorta del “signor nessuno” ci potranno essere casi ben più altisonanti? A Napoli di sicuro si spera che questo sia stato uno spiacevole ed isolato episodio. Ma è vero anche che pochissimi anni fa il Napoli riuscì a convincere giocatori ben più conosciuti ed affermati. E’ il caso degli madridisti Albiol, Callejón e, appunto, di Higuain, che nel 2013 decisero di abbandonare il ricchissimo club della capitale spagnola per approdare nel golfo più bello del mondo, sposando un progetto sportivo del tutto nuovo e pieno di insidie. Era il Napoli di Rafa Benìtez. E’ opinione di tutti che più della società, fu proprio l’allenatore spagnolo di fama internazionale a convincere i tre calciatori che di lì a poco divennero pilastri della squadra azzurra.

Pessima la comunicazione del Napoli, che ha permesso al caso Verdi di avere tanto clamore, e cronica la presenza di ampie lacune nella struttura organizzativa. I tifosi si aspettano un repentino cambio di tendenza.

la bellezza di Napoli

Ma i veri sconfitti da questa storia sono proprio i tifosi, o meglio ancora una parte di questi. Se da un lato lascia basiti la sceneggiata messa in campo dal giocatore del Bologna, dall’altro sono da stigmatizzare fortemente i messaggi di odio, per usare un eufemismo, che Verdi ha ricevuto. Quei commenti e quei messaggi non hanno nè passione nè colore. I tifosi devono capire che il problema del rifiuto di Simone Verdi non è per il Calcio Napoli, ma per lo stesso giocatore. Per fortuna di ADL e dei tifosi l’esterno bolognese non è nè Cristiano Ronaldo nè Lionel Messi. Di giocatori come e più forti di Verdi ce ne sono tanti in giro, ma Napoli è unica. Il treno è passato, avanti il prossimo!


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