Corbo: “Critiche sul Var solo per vittimismo. Vogliono nascondere i difetti della Juve”
Gen 29, 2018 - Alina De Stefano
Come suo solito Antonio Corbo, ha firmato l’editoriale per La Repubblica, nel quale analizza e approfondisce, esprimendo il suo personale punto di vista, su quelle che sono state le questioni più incandescenti del weekend calcistico. E in perfetta linea con quelle che sono state le tematiche del giornalismo sportivo di oggi, anche il buon Corbo, parla del Var e degli evidenti o presunti errori arbitrali.
Infatti esordisce affermando: “La Var doveva disintossicare il calcio italiano da ingiustizie, abusi di potere e veleni. Dopo 22 gare e a sedici dallo scudetto, il tema è già cambiato: chi salverà la Var dalla tracotanza degli arbitri, dall’eterno virus delle polemiche, dai dubbi faziosi sulle vittorie altrui?”.
Un atteggiamento critico e polemico di coloro che secondo Corbo, si arrampicano sugli specchi e nascondono dietro il non utilizzo della Var la loro debolezza: “Perchè a nessuno piace perdere, e si nascondono dietro il loro vittimismo invece di ammettere la loro impotenza”.
Dopo questa premessa, il giornalista analizza la partita Napoli-Bologna, che per le tante polemiche è saltata agli occhi di tutti come: “Il modello di un calcio deviato”, o almeno è questo che i nemici del Napoli, hanno voluto mettere in evidenza. Così Corbo, nel suo editoriale, ripercorrendo i momenti clou della gara, e cioè il tocco di mani di Koulibaly in area e il tocco di Masina su Callejon, dal quale è scaturito un rigore a favore del Napoli, spiega e dimostra di come le scelte dell’arbitro siano state giuste: “Koulibaly ha il braccio attaccato al corpo e l’immagine della Var laterale, lo conferma. O almeno da quella posizione e dall’immagine è tutto regolare”. Su Callejon, invece: “Mazzoleni spiega che la spinta c’è, ma non ha strumenti per calcolare l’intensità. Questa è bella: non conta il documento del fallo, ma l’intensità del fallo stesso”, palesando, sotto un veno di ironia, di quanto l’appellarsi all’intensità di un gesto falloso, sia solo un escamotage poco efficace, per non ammettere la realtà del fallo stesso.
Così Corbo conclude. “Il Bologna ha avuto modo per pareggiare o vincere la partita, ma anzi sostituisce il migliore Palacio, per indebolirsi con Destro. Il Napoli se pur bruttino è stato nettamente superiore al Bologna. Si alzano però nuvole di fumo per nascondere i difetti della Juve e i pregi della capolista. Deve capirlo il Napoli: andrà sempre così, finchè sarà più forte in campo e più debole fuori”.