Il napoletano è di indole ottimista e spensierato. Questo tutto il mondo lo sa.
Ma quando si parla del pallone la prospettiva si capovolge e l’animo si incupisce. In pratica, se tutto va bene e il Napoli colleziona vittorie su vittorie allora si vince lo scudetto e perchè no, anche la Champions. Ma se il Napoli perde e lascia punti preziosi alle spalle allora si scatena il peggiore pessimismo e disfattismo che mai altro genere umano abbia conosciuto. Così De Laurentiis ritorna ad essere un pappone, la rosa ritorna ad essere poco competitiva, anche se un paio di match precedenti giocava meglio del Barcellona e Sarri, allenatore pluripremiato per la sua genialità di gioco, diventa un vecchietto limitato e intollerante al turnover. Così’ un po’ tutti diventano allenatori esperti e si sentono investiti dal sacrosanto diritto divino di giudicare e condannare.
Molti si giustificheranno dicendo che non è pessimismo ma semplicemente la realtà dei fatti.
E oggi la realtà dei fatti è che la Juventus è a 71 punti con un match da recuperare e il Napoli dietro a un punteggio pieno di 70. Il Napoli ha perso punti preziosi pareggiando contro l’Inter e perdendo contro la Roma al San Paolo. Due giornate nere, che forse peseranno sul bilancio finale. Forse.
Perchè il calcio è tanto matematico quanto imprevedibile. La statistica è inapplicabile su un pallone rotondo. E il margine di sorpresa si aggira sempre minaccioso pronto a sabotare anche la più prevedibile equazione matematica. Insomma, non è ancora detta l’ultima.
La situazione è abbastanza complicata. Ma il Napoli ha in ballo solo il campionato di Serie A, mentre la Juventus ha tra le mani diverse competizioni che comportano inevitabilmente dispendio di energie fisiche e mentali, anche se fino ad ora sono stati in grado di gestirle egregiamente. Questo glielo si deve riconoscere.
Ma a 10 partita dalla fine, il Napoli ha il diritto e il dovere di non gettare la spugna. Di non mollare. Di credere nell’impossibile e di sperare concretamente che qualcosa possa ancora succedere. E per fare ciò bisogna trovare la serenità. Basta critiche, basta veleni e basta accuse. Si gioca il tutto per tutto, a prescindere da quello che sarà. Non fasciamoci la testa prima di cadere. Non invitiamo a sedere altri sull’altare della gloria, prima ancora di arrivare al traguardo. Restiamo calmi e concentrati.
Perchè il Napoli sta dando anima e corpo in campo e fino all’ultimo triplice fischio finale bisogna credere e lottare. Sempre.