Juventus-Napoli ha riaperto un campionato che, solo domenica scorsa, sembrava già chiuso. Onore e merito vanno soprattutto alla squadra di Maurizio Sarri, che non si è mai arresa nemmeno quando, dopo il primo tempo di mercoledì scorso con l’Udinese, si trovava ad un virtuale -9 in classifica. Il Napoli ha vinto a Torino con merito, imponendo il proprio gioco e non concedendo nemmeno un tiro ai bianconeri. I giochi, quindi, sono ancora aperti.
Un duello, questo tra Juventus e Napoli, che ricorda molto quello di qualche anno fa tra la stessa Juventus ed il Milan. Allora, sulla panchina rossonera, c’era proprio l’attuale tecnico bianconero Massimiliano Allegri. Era la stagione 2011/2012, ed Allegri viveva il suo secondo anno da milanista. Dopo un inizio di stagione tribolato, quel Milan riuscì a sorpassare la prima Juventus di Antonio Conte, portandosi alla 27esima giornata a +4 sui bianconeri.
Poi, un inspiegabile quanto inatteso crollo. Colpa, forse, di quell’impegno di Champions League contro il Barcellona, che ricorda, per analogia, quello della Juventus col Real Madrid. Un quarto di finale che tolse energie e convinzione agli uomini di Allegri, che pagarono a caro prezzo quello sforzo supplementare. In due giornate il Milan dilapidò, infatti, i quattro punti di vantaggio sulla seconda in classifica, pareggiando 1-1 col Catania e perdendo a San Siro 2-1 contro la Fiorentina.
La Juventus vinse entrambe le domeniche, e si portò a +1 sul Milan. I bianconeri non avrebbero poi più mollato la vetta, finendo per vincere il primo scudetto dopo Calciopoli. Per i rossoneri fu un suicidio sportivo, considerando non solo la miglior rosa a disposizione di Allegri – tra le fila rossonere militava un certo Zlatan Ibrahimovic, uno che di scudetti se ne intende – ma anche un calendario sulla carta favorevole.
Corsi e ricorsi storici, verrebbe da dire in questi casi. Perché quel Milan, così come la Juventus di oggi, partiva con i favori del pronostico. Quella Juve, così come il Napoli di oggi, era meno forte rispetto agli avversari per lo scudetto. Un altro dato statistico sorride, poi, alla squadra di Sarri. Anche la prima Juventus di Conte, come il Napoli di quest’anno, si laureò campione d’inverno, titolo che non conta nulla ma che, in chiave meramente statistica, vuol dire scudetto a fine stagione. La storia si ripeterà?