Un’ascesa incredibile quella di Simone Verdi, iniziata da molto lontano. Il prossimo attaccante del Napoli si appresta a fare il definitivo salto di qualità, dopo aver militato per diverse stagioni in squadre di medio-bassa classifica. Un talento purissimo il suo, in grado di calciare indistintamente sia col destro che col sinistro. Merce rara in un panorama calcistico italiano povero di giocatori di estro e fantasia. Con Insigne, di fatto, il Napoli si è assicurato in rosa i due calciatori italiani più talentuosi degli ultimi anni.
La sua storia comincia a Travacò, in provincia di Pavia, in una piccola società calcistica: l’Audax. Qui, Simone inizia a giocare a calcio dall’età di 4 anni, dimostrando subito il suo talento. “Era pane e pallone – ricorda Sergio Catalani, allenatore di Verdi agli Esordienti a Laprovinciapavese.it – si vedeva subito che aveva delle qualità incredibili. Oggi non ne vedi di talenti così nei ragazzini. Con me giocò un campionato e mezzo e nonostante che fosse più piccolo degli altri segnò 38 gol in 24 partite“.
Inevitabile, quindi, che su di lui mettessero gli occhi grandi società. Fu il Milan a puntare deciso su Simone Verdi, acquistandolo per una cifra che, oggi, non può che strappare qualche sorriso: 500 euro più Iva. Il suo esordio tra i professionisti arriva all’età di 17 anni, nella partita di Coppa Italia contro il Novara. Con i colori rossoneri, però, non lascia il segno.
Dal 2011 Verdi inizierà ad essere ceduto in prestito più volte, militando in diverse squadre: Torino, Juve Stabia, Empoli, Eibar e Carpi. Una lunga gavetta, insomma, che lo porterà a consacrasi al Bologna. L’8 luglio del 2016 i rossoblu lo acquistano a titolo definitivo dal Milan.
E’ con quei colori che mette a segno il suo primo gol in A contro il Cagliari. Da lì in poi, la carriera di Verdi vede una clamorosa escalation, fatta di gol ed assist – chiude l’ultima stagione di Serie A con 10 resti e 10 passaggi vincenti – che lo porta fino in Nazionale, dove ha esordito il 28 marzo del 2017.