Aurelio De Laurentiis protagonista nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, dove ha parlato del nuovo tecnico, Carlo Ancelotti, ma anche di calciomercato.
Ma Ancelotti cosa le ha chiesto?
Ci sentiamo tutti i giorni e non ha mai avanzato pretese. E’ un uomo sicuro di sé, che quando serve mostra pure il pugno duro. Ha padronanza del segno del comando.
Vi è chiaro dove intervenire, comunque…
Due portieri, un esterno basso che sappia difendere, se vanno via Jorghinho e Hamsik anche due centorcampisti. E poi abbiamo già preso Verdi: vedrete, che da noi Simone sarà più sereno e farà grandissime cose.
Se insistiamo dicendo che Fabian Ruiz è vostro?
Stiamo aspettando soltanto il suo ok, che potrebbe arrivare a momenti.
Se sottolineiamo che ha incontrato Lainer?
Non la smentirò: è successo anche l’altro giorno, a Milano, e stiamo nel pieno della chiacchierata.
Però il portiere sta diventando una ossessione.
Non nostra. Io voglio accontentare Ancelotti, innanzitutto. A me piace molto Meret, però quando vai dai Pozzo sai che i prezzi diventano illogici. Areola è bravissimo, come altri; Keylor Navas ha esperienza. Ma il Napoli non ha assolutamente fretta.
Il discorso si sposta poi su Chiesa, gioiellino della Fiorentina:
Ha insistito per Chiesa, sino alla follia.
Sono andato a pranzo con Diego Della Valle, ho offerto 50 milioni di euro e mi ha detto: non posso, è incedibile, sennò viene la rivoluzione a Firenze.
Ma non si è arreso ed è tornato all’attacco.
Gli ho chiesto: tienimi presente se un giorno dovessi cederlo. Da Diego sono sicuro che non riceverei mai uno sgarbo, anche se capisco che tra le mille cose che fa potrebbe anche dimenticarsene.
C’è un giocatore che riprenderebbe tra quelli andati via?
Ci sono stagioni non più replicabili e ogni storia, come qualsiasi calciatore, va inserita in quell’epoca e in quel contesto. Ma sapesse quante volte ho pensato a Quagliarella, che qui a Napoli ha dovuto convivere con situazioni ignote al mondo esterno. Ora non sarebbe più giusto per nessuno, ma Fabio è un rimpianto e non è stata colpa di nessuno.
C’è una cosa che si può svelare, oggi?
Avrei voluto comprare Alisson dalla Roma per 60 milioni di euro. Ma non è stato possibile e adesso la sua cessione è diventata un’asta.