La stampa esalta Ancelotti: ma che fine hanno fatto le griglie col Napoli 5°?
Set 24, 2018 - Luca Tesone
E’ bastata una vittoria, netta e schiacciante contro il Torino, per rivedere tutti i giudizi sul lavoro svolto fin qui da Carlo Ancelotti. Dopo uno striminzito 0-0 contro la Stella Rossa in Champions League, la stampa italiana si era scagliata contro il tecnico azzurro. Ma già prima, alla terza giornata di Serie A, quando il Napoli cadde sotto i colpi della Sampdoria, in molti avevano già sentenziato sul tecnico: “Non è da Napoli, ha allenato solo campioni” o “Ha distrutto la squadra ed il gioco di Sarri“.
In effetti, per tutta l’estate Ancelotti è stato accompagnato da un alone di scetticismo da parte della stampa italiana, nonostante l’entusiasmo di gran parte del tifo azzurro. Tant’è che molte testate immaginavano un Napoli molto dietro alla Juventus, come dimostrano quelle “griglie” scudetto che, ad agosto, lasciano un po’ il tempo che trovano.
Fece molto parlare la “griglia” scudetto della Gazzetta, che addirittura immaginava un Napoli, ai nastri di partenza, al quinto posto, dietro Juve, Inter, Roma e Milan. La classifica, dopo queste prime giornate di campionato, però, dice tutt’altro. La squadra di Ancelotti si conferma, ancora una volta, la seconda forza del campionato. Con una Roma sempre più in crisi e le due milanesi così altalenanti, il Napoli è, alla luce di quanto fatto vedere in campo, l’unica candidata credibile per contendere lo scudetto alla Juventus di Cristiano Ronaldo.
Erano bastati l’addio di Sarri ed un mercato ritenuto da molti sottotono per aumentare le perplessità sul lavoro di Ancelotti. Il tecnico di Reggiolo, però, sta tessendo con cura ed attenzione certosina un nuovo abito su misura per il suo Napoli. Una squadra abituata ad un possesso palla a tratti ossessivo che sta cambiando il suo dna: più verticalizzazioni, due punte in campo e maggior turn over.
Questa, in sintesi, la ricetta del dottor Ancelotti, che sta migliorando, partita dopo partita, il suo 4-4-2, modulo scelto per esaltare le qualità di un attacco sulla carta straordinario. Se n’è accorto anche la stampa nazionale, dopo il 3-1 di domenica. E’ bastata una partita, quindi, per cambiare i giudizi e rivedere quelle azzardate “griglie” scudetto. Meglio tardi che mai.