C’è anche Aurelio De Laurentiis tra gli invitati nella redazione del Corriere dello Sport per parlare della crisi del calcio italiano. Il forum, dal titolo Il calcio che vogliamo, si svolge alla presenza si vari protagonisti del calcio, tra cui, oltre al presidente del Napoli, anche Claudio Lotito, Roberto Mancini, Gabriele Gravina, Giovanni Malagò, Gaetano Miccichè e altri.
De Laurentiis ha preso parola e ha parlato, per cominciare, della questione stadio: “La Juventus ha avuto 75 milioni di euro da Sportfive per aver fatto scadere il quinquennio in cui non si sono messi d’accordo per il nome dello stadio. I 125 milioni dello Stadium sono costati allora soltanto 50. E vogliamo poi dire che la famiglia Agnelli ha un certo potere a Torino, per aumentare i propri investimenti? Nonostante questo hanno ricevuto un fondo di 170 milioni al 3% di interessi.
“A Napoli invece abbiamo avuto 25 milioni dalle Universiadi, ho preteso di far parte del comitato che ha il compito di gestirli per non farli sparire come è abitudine in Italia. Vedremo uno stadio rivoltato, ma io ho intenzione di investirci altri soldi.
“Credo che il problema vero, però, sia che il calcio è diventato troppo tattico, troppo noioso, non come quello inglese. La Juventus ha 10 punti sul Napoli e il Napoli altri dieci su chi viene dopo, qualcosa non funziona o non funziona il permettere di spendere più di quanto si fattura. Il Napoli non ha un euro di debiti con le banche, e poi si consente alle squadre con i debiti di iscriversi ai campionati.
“Nei nostri stadi si spaccia cocaina, il tifo sano nelle curve non esiste. I tifosi non possono neanche sedersi nei loro posti perché altri tifosi tolgono i posti che dicono loro. Ci sono 3-400 persone che mi scrivono contro, perché lo fanno? Lo hanno fatto quando presi Sarri che è stata un’intuizione e mi hanno contestato in tutta la città. I Daspo dovrebbero essere automatizzati, invece i questori si cacano sotto”.