Ha suscitato parecchie polemiche lo striscione esposto al San Paolo domenica 19 maggio, contro Daniele Belardinelli, in occasione della partita Napoli-Inter terminata con il punteggio di 4 a 1 per gli azzurri.
“In passato facevi l’inglese, poi hai imparato a parlare il francese. Quella sera eri pieno di pretese, ma alla fine le hai prese. Chiami tregua perché a terra c’è una me**a di Varese”: questa la scritta apparsa al minuto 45 contro il tifoso, morto il 26 dicembre 2018 durante un assalto dei tifosi dell’Inter e del Varese contro i supporter napoletani. Per questo motivo il Giudice Sportivo ha punito la SSC Napoli con un’ammenda di 10mila euro per aver esposto per 3 minuti lo striscione contenente “frasi gravemente offensive nei confronti della tifoseria della squadra avversaria”.
Si è trattato, oggettivamente, di uno striscione brutto perché contiene un insulto a una persona morta. A prescindere dalla rivalità e da come si sono svolti i fatti di Milano, dovremmo noi tutti tenere ben presente che esistono valori da non mettere in discussione. Vale la pena ricordare come, ad ogni modo, l’opinione espressa da un gruppetto non sia rappresentativo ed emblematico dei tifosi napoletani tutti.
Negli ultimi tempi i già difficili rapporti tra le parti più accese delle tifoserie napoletana e interista si sono ulteriormente aggravati. Decisivi sono stati proprio gli scontri di via Novara a Milano, occasione in cui è morto Daniele Belardinelli.