Ieri sera è andata in onda su SportItalia una bruttissima lite tra il conduttore Michele Criscitiello e Patrizio, un tifoso napoletano in collegamento telefonico. Il tifoso aveva chiamato per esternare alcune rimostranze nei confronti di Criscitiello, ma i toni si sono subito alzati.
Non appena il tifoso partenopeo ha dichiarato qual era la motivazione della propria chiamata il giornalista ha assunto un atteggiamento – come si evince dal video che potete vedere sotto – un po’ spavaldo, al quale Patrizio ha risposto apostrofando Criscitiello come “ruffiano”. La colpa del conduttore sarebbe quella di parlare quasi esclusivamente di Juventus, Milan e Inter riducendo a pochi secondi gli interventi sul Napoli.
A quel punto Criscitiello, che a nostro avviso poteva benissimo decidere di chiudere la chiamata, ha risposto a tono tirando in ballo la famiglia del tifoso e dicendogli “Se vuoi fare il napoletano fallo a casa tua”.
Criscitiello dunque, partendo da una lite con un singolo personaggio, è passato dalla ragione al torto non solo perché non ha ben gestito la situazione, ma soprattutto perché ha fatto ricorso al solito stereotipo del napoletano piagnucolone. Il giornalista ha anche affermato che quel tipo di tifoso rappresenterebbe un problema per la città di Napoli, come se i problemi della città dipendessero dal tifo e dalle sorti della SSC Napoli. Un ragionamento del quale non si capisce davvero il nesso logico, che lascia parecchio perplessi perché fa diventare questione sociale una banale discussione sulla scaletta di una trasmissione che parla di calcio. Era davvero indispensabile questa uscita?
La trasmissione ha toccato un punto ancora più basso quando Patrizio ha detto a Criscitiello “Tu sei un pecoraro di Avellino”. La lite è poi proseguita, probabilmente per ragioni di share, altrimenti non si spiega perché un professionista di enorme esperienza quale è Michele Criscitiello non abbia fatto staccare il collegamento.