Siamo appena a novembre, quindi è giusto fare già un bilancio sull’inizio di stagione del Napoli? La riposta è sì, visto che la squadra azzurra dopo 11 giornate di campionato si trova a -11 punti dalla vetta. Una media disastrosa con un punto perso ogni giornata rispetto alla diretta rivale, la Juventus. Con Inter, Roma, Lazio, Atalanta e Cagliari che hanno fatto meglio degli azzurri.
Ma di chi è la responsabilità di questo inizio sottotono? I tifosi si sono divisi, tra chi ha dato la colpa ad Ancelotti (su twitter domenica è esploso l’hashtag #ancelottiout) e chi difende il tecnico dando invece la colpa agli errori arbitrali. Punti persi sopratutto grazie all’arbitro Giacomelli nello scontro diretto per un posto in Champions tra Napoli e Atalanta. Un caso che è finito addirittura in Parlamento con alcuni senatori che hanno presentato un’interrogazione.
Tra le scelte dell’allenatore, i giocatori in rosa e gli errori arbitrali, il Napoli con il settimo posto in classifica è ora fuori dall’Europa. E Aurelio De Laurentiis ha mandato tutti in ritiro da stasera e fino a domenica. Non accadeva dal 2007, primo anno di gestione del presidente.
ALLENATORE – Lo scorso anno il Napoli di Ancelotti all’undicesima giornata aveva 25 punti a pari merito con l’Inter e a -6 dalla leader Juventus. Quest’anno i punti sono appena 18, sette in meno. Con la Juve che con l’arrivo di Sarri ha rallentato collezionando 29 punti. Ad Ancelotti i tifosi rimproverano la mancanza di un modulo fisso che crea tanta confusione in campo. Dai titolatissimi di Sarri, si è passati all’estremo opposto: il Napoli non ha più una sua identità. I giocatori spesso si trovano fuori ruolo, come Insigne e Fabian Ruiz, o si pestano i piedi in posizioni simili.
L’allenatore, dopo diversi esperimenti, ancora non ha capito che il centrocampo del Napoli non può reggere tre esterni (tra Insigne, Callejon, Lozano e Mertens) e una prima punta (Llorente o Milik). Lo spagnolo, unico che riesce a coprire e ad attaccare è insostituibile ma spesso è tra i cambi del tecnico. L’esperienza professionale di Ancelotti sta rendendo solamente in Champions mentre in campionato con squadre che si chiudono a riccio, il Napoli non riesce a segnare. Tantissimi i pali e le azioni non finalizzate dagli azzurri. E questo anche perché serviva un centravanti che la buttasse dentro.
MERCATO – E infatti il mercato a non aver portato i giusti innesti che servivano a questa squadra. Complici anche gli infortuni inaspettati, alla squadra azzurra manca un vero regista. Un uomo che sappia impostare l’azione con velocità e consenta a Fabian di avanzare. E’ il centrocampo infatti il vero problema del Napoli. Con pochi uomini per il gioco e il modulo scelto da Ancelotti.
In difesa invece manca un esterno sinistro. Mario Rui in estate era dato in partenza (insieme a Hysaj). I due giocatori che non rientravano nel progetto, sono invece rimasti ma non si è provveduto a prendere un sostituto del portoghese a sinistra. Mentre a destra colpisce la crescita Di Lorenzo, ottimo acquisto. Capitolo a parte va fatto su Manolas. Il difensore centrale ha indubbie qualità ma si conoscevano in anticipo i suoi problemi fisici. Da rivedere quindi la decisione di cedere l’esperto Chiriches per tenere il più acerbo Luperto.
Inoltre a questa squadra manca un centravanti ‘puro’, sostituto di Milik. Llorente, giocatore svincolato, è un ottimo rimpiazzo ma non decide da solo le partite. Per il momento Lozano non ha convinto. Troppo lento e poco concreto sotto porta. E i 50 milioni spesi per lui fanno riflettere. Un mercato che era stato giudicato invece da 10 da parte di Ancelotti al punto tale che ad agosto si parlava di scudetto.
ARBITRI – Un Napoli che per ora ha due facce. Deludente e poco concreto in campionato. Efficace e primo nel Girone in Champions. E sono proprio i risultati in coppa che fanno pensare che la colpa dei punti persi in Serie A sia dovuta agli arbitri. I giocatori e l’allenatore infatti sono gli stessi. Gli arbitri e la Var no. Diversa però è la mentalità e l’approccio alle gare degli azzurri, non sicuri della superiorità tecnica e quindi più attenti. Il Napoli senza errori arbitrali avrebbe 5/6 punti in più. Evidenti gli errori di Giacomelli contro l’Atalanta, ben due i rigori dati contro nella gara persa con la Roma.
“La classifica non la guardiamo, non è il momento di fare bilanci: martedì la partita varrà una stagione e dobbiamo guardare avanti”.
Ha dichiarato Davide Ancelotti nel post partita con la Roma e quella di martedì contro il Salisburgo, non vale certamente una stagione. Ma di sicuro farà capire se il Napoli in Champions potrà andare avanti. Facendo tacere chi chiede a gran voce l’esonero del tecnico.