Sono giorni difficili per la SSC Napoli. Dopo il discusso pareggio con l’Atalanta e la sconfitta contro la Roma in Campionato, il pareggio di ieri sera con il Salisburgo al San Paolo in Champions ha colpito profondamente il morale della squadra. Agli azzurri bastava una vittoria con una squadra particolarmente accessibile per qualificarsi direttamente agli ottavi con due giornate di anticipo.
Forse la delusione per il match, forse la sfiducia nel team o verso Ancelotti hanno causato un vero e proprio ammutinamento negli spogliatoi del Napoli. L’allenatore aveva disposto un ritiro “forzato” a Castel Volturno: i giocatori avrebbero dovuto recarsi lì con il pullman appena terminata la partita al San Paolo. Sul bus, però, sono saliti solo cinque azzurri. Tutti gli altri hanno deciso di tornare a casa con vetture proprie disobbedendo apertamente al mister.
Da voci interne sembrerebbe che molti di loro non volessero un ritiro così rigido, avendo fatto richiesta per iniziarlo almeno a partire da giovedì; altri, invece, consideravano il ritiro come una vera e propria punizione. Ancelotti, inamovibile, nonostante l’ammutinamento, è corso a Castel Volturno subito dopo la partita con la propria automobile. L’allenatore ha anche saltato la conferenza stampa obbligatoria dopo il match, cosa che probabilmente gli costerà una sanzione da parte della Uefa.
Solo a mezzanotte la società ha annunciato pubblicamente di aver annullato il ritiro evitando di dire che la scelta fosse dipesa dalla rivolta degli azzurri. Nonostante questo, Ancelotti ha passato comunque la notte a Castel Volturno insieme ai pochi fedeli che hanno rispettato la sua decisione. Sembra, dunque, che regni il caos all’interno degli spogliatoi e che la sfiducia verso società ed allenatore abbia raggiunto livelli critici.