Ha affrontato il Napoli nei sedicesimi di Europa League ma il suo amore per la città è precedente a quella sfida. Diego Demme, giocatore del Lipsia, è ormai prossimo a vestire la maglia azzurra.
Una scelta fortemente voluta dal giocatore. Infatti il Napoli non è una squadra a caso ma è quella per cui tifa papà Vincenzo. Di origini calabresi ma trasferito da 50 anni in Germania, ha voluto chiamare suo figlio Diego, in onore di Diego Armando Maradona. Demme infatti nasce nel ’91 dopo che l’argentino porta due scudetti all’ombra del Vesuvio e ha quindi il doppio passaporto: tedesco e italiano.
Il giocatore però preferisce giocare più arretrato rispetto al ‘pibe de oro’ ed è un mediano. Alto un metro e 70 cm, per le sue caratteristiche è il centrocampista che tanto mancava alla squadra di Gennaro Gattuso. Nel Lipsia dal 2014, ha portato la squadra dalla Terza divisione all’Europa League collezionando più di 200 presenze.
Il Napoli, come riferisce Sky Sport, ha presentato un’offerta di 12 milioni più bonus, mentre al calciatore è stato promesso un contratto da 2 milioni più 500 mila euro di bonus a stagione. Si attende l’arrivo del calciatore in Italia, previsto per la serata di oggi. Domani le visite mediche a Villa Stuart al termine delle quali si procederà con le firme e gli annunci ufficiali da parte dei due club. E a Roma Demme troverebbe anche la squadra impegnata nella sfida di campionato di sabato contro la Lazio.
Amante degli animali, del caffè e della play station, Diego Demme soltanto qualche giorno fa era stato avvistato nella città di Napoli. Una foto, datata 28 dicembre e postata dallo stesso giocatore su Instagram, lo vede prendere il sole sul lungomare di Mergellina.
Ma già nel 2016 aveva scelto Napoli per trascorrere il Capodanno come mostra un’altra foto postata il 31 dicembre con la scritta Napoli e un cuore.
Diego Demme a Napoli ritroverebbe Gattuso, giocatore che ammira come dichiarato in precedenti interviste:
“Mi piacevano il suo gioco aggressivo e la sua grinta, la sua voglia di dare sempre tutto per la squadra per trascinarla, mi sento molto simile a lui nel mio stile: metto tutto me stesso in campo”.