Genova – 14 positivi al covid tra staff e giocatori nel Genoa. Quello che sta succedendo nelle ultime ore a Genova, sponda rossoblu, ha dell’incredibile. Quattordici tra giocatori e staff sono risultati positivi al covid dopo il match di domenica scorsa contro il Napoli.
Tutto è iniziato come ben sapete con la positività del portiere genoano Perin, con conseguente giro di tamponi per tutti (trovato positivo anche Schone) e slittamento del match dalle 15 di domenica alle 18 per permettere al Genoa di avere il tempo per partire per Napoli.
Come è andata la partita è un’altra storia; un sonoro 6 a 0 e una prestazione dei ragazzi di Gattuso entusiasmante sia in fase offensiva che difensiva – unica pecca l’infortunio di capitan Insigne. Ora però la questione è un’altra; il Napoli è comprensibilmente allarmato per questa positività di massa dei giocatori rossoblu e ha pronto un giro di tamponi per tutti. Domenica sera c’è il big match con la Juve e rischiare di perdere qualche altro giocatore, oltre Insigne, non sarebbe il massimo per Gattuso.
Per quanto riguarda il Genoa non si sa ancora se la sfida con il Torino fissata per sabato sera alle 18 si possa disputare, ci sembra molto improbabile, data la presenza così alta di positivi al covid. E proprio sul numero così alto di positivi al covid, ieri sera ai microfoni di SkySport24 è intervenuto il Professor Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.
“Se tutti quei test erano negativi un paio di giorni fa, e ora invece sono tutti positivi, mi chiedo se la società abbia fatto immediatamente riscontri di questi test. Qualche punto di domanda sulla faccenda poi sorge: mi è già capitato in questi mesi vedere un’epidemia di positività che non si è rivelata tale, può capitare che sia un errore di laboratorio. Tutto questo necessita di una conferma. Mi sarei aspettato più gradualità e non questa contemporaneità. La situazione per ora si deve valutare con cautela“.
L’infettivologo ha però escluso che si possa già ipotizzare la sospensione della Serie A. “Purtroppo in questo momento bisogna capire bene come siamo messi nello sviluppo dell’epidemia rispetto allo svolgimento del campionato. Non penso che si debba ritenere che si possa bloccare tutto da un momento all’altro” ha concluso Galli.
Ci chiediamo se fosse davvero necessario far svolgere questo match e mettere a rischio non solo tutti i giocatori e gli staff, ma anche le rispettive famiglie. È vero, in questo settore il Dio denaro viene prima di qualsiasi cosa, ma forse la salute andrebbe messa in primo piano. I contatti di gioco durante le partite ci saranno sempre – nella foto vediamo un faccia a faccia tra Osimhen e Masiello, sperando che nessuno dei due sia positivo – sarebbe meglio tutelare di più le intere società e le famiglie.