Il rendimento e l’incisività di Dries Mertens
Dalla partita contro il Benevento giocata il 28 Febbraio, in cui il numero 14 è tornato titolare, andando anche a segno, il rendimento della squadra è migliorato, al punto da guadagnare un posto in classifica valido per la corsa Champions, dopo la vittoria contro la Roma, nel match del 21 Marzo in cui Martens è stato decisivo, segnando una doppietta.
L’attaccante ha avuto una crescita esponenziale con Sarri in panchina da quando lo disegnò falso nueve, dopo la partenza di Higuain, e non più solo un esterno offensivo. E’ adesso un giocatore fondamentale anche nella rosa e per le idee di gioco di Rino Gattuso. Dries guida il pressing offensivo; tra lui e Insigne, compagno di reparto, c’è una perfetta sintonia; lucido e intelligente nei movimenti senza palla e a finalizzare i tempi di inserimento, dettati ai e dai centrocampisti. Infatti, come evidenzia il sito www.transfermarkt.it, partecipa al 22% delle azioni da goal della squadra. E’ un riferimento per i nuovi innesti, come Victor Osimhen, e soprattutto si diverte in campo. In questo campionato, dati alla mano, consultabili sul sito della Serie A per il Napoli, è arrivato a 7 goal e 6 assist in 18 presenze, creando 16 0ccasioni da goal, al pari di Zielinski, il che lascia intendere quanta intesa ci sia tra i due nella trazione offensiva del Napoli.
Secondo le statistiche, come riporta www.transfermarkt.it, partendo da titolare, Mertens ha un rendimento che incide del 56% sulla prestazione complessiva della squadra; dalla panchina, invece del 46%.
Il Napoli, in questi giorni a lavoro nella preparazione della partita contro il Crotone, in programma sabato 3 Aprile alle ore 15,00, è senza Dries Mertens, dal momento che il belga ha risposto alla convocazione in Nazionale, impegnata infatti durante la sosta del campionato, nei match contro Galles, Bielorussa e Repubblica Ceca.
Il futuro di Dries
Proprio in ritiro l’attaccante ha ribadito il suo bellissimo rapporto con la città di Napoli e la sua gente: “A Napoli comunque sono un re, è vero, ma basta poco per prendere il trono. Per ora sto vivendo una favola”. Ha inoltre dichiarato che, per il futuro, scarterebbe l’opportunità di fare l’allenatore. Spera di poter giocare ancora a lungo, altre volte però pensa che sarebbe giusto fare dei figli. Aggiunge poi che si augura di tornare a viaggiare appena possibile, quando deciderà di smettere con il calcio giocato: “A volte credo di poterlo fare fino a 40 anni. Altre, invece, penso: non ho ancora figli, se mi fermo posso viaggiare per il mondo. Sarebbe bello scoprire cose nuove anche se adesso siamo in una bolla.”