Il grande inizio di stagione del Napoli forse a qualcuno ha fatto dimenticare che manca qualcosa. O meglio qualcuno. Sì, perché il miglior marcatore della storia azzurra è ancora con noi ma attualmente ha collezionato zero minuti tra campionato ed Europa League.
Parliamo ovviamente di Dries Mertens. L’attaccante nato a Lovanio, in Belgio, è reduce da una stagione tribolata (in cui ha comunque realizzato 9 gol) e gli infortuni lo hanno tenuto lontano dal rettangolo verde per molti mesi. Il folletto belga, ormai 34enne, chiaramente non è più nella fase ascendente della carriera e per questo è stato superato nelle gerarchie da Victor Osimhen, ma può essere ancora utile alla causa. Da tempo alcuni tifosi lo additano come giocatore finito, ma lui ha sempre fatto parlare il campo. Resta da vedere come tornerà dopo un’assenza così prolungata. Ma guai a dare per finito Mertens. Basta un lampo, una visione; è il jolly del mazzo, il coniglio dal cilindro di Spalletti, pronto a mettere la sua fantasia calcistica al servizio della squadra. E potrebbe iniziare a farlo già oggi contro la Fiorentina, in una trasferta ostica per il Napoli.
Già contro lo Spartak Mosca avrebbe dovuto mettere minuti nelle gambe, ma l’espulsione di Mario Rui ha complicato i piani di Spalletti. Tuttavia le coincidenze stuzzicano, e ce n’è una abbastanza intrigante. Dopo mesi difficili, Mertens potrà giocare i suoi primi minuti in stagione, quelli di una possibile rinascita in questa nuova fase della carriera, nel campo in cui ha siglato la sua prima rete in Serie A. Non male per gli amanti dei corsi e ricorsi storici.
Era il 30 ottobre 2013, allenatore Benitez. Dopo la rete del vantaggio azzurro con Callejon e il pareggio di Rossi, il belga mostra tutte le sue qualità nella rete del secondo vantaggio azzurro. Riceve palla da Behrami, la difende col corpo e la scarica a Higuain, dettando i tempi dell’uno-due. Tornato in possesso della palla, con due tocchi la porta avanti per superare il difensore viola e avere visibilità sul secondo palo, dove fa partire un potente tiro di sinistro che si insacca all’angolino.
Così è iniziata una storia d’amore lunga 9 anni. La sua passione per Napoli e i napoletani non la scopriamo certo oggi. E Mertens ha ripagato l’affetto dei sostenitori partenopei diventando il miglior marcatore della storia azzurra, pur non nascendo calcisticamente come bomber di razza. 135 gol complessivi, di cui 102 in Serie A, 16 in Champions League (17 considerando i preliminari), 10 in Europa League, 6 in Coppa Italia.
La storia napoletana di Mertens è iniziata contro la Fiorentina al Franchi e potrebbe ricominciare nello stesso luogo. Come l’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri, il belga oggi avrà probabilmente la possibilità di entrare nel campo che lo ha fatto conoscere a Napoli, e continuare quello che aveva lasciato in sospeso: regalare gioie al popolo azzurro.