Se volessimo trovare una similitudine tra il Napoli di Maradona, quello dei famosi 91 punti di Sarri e quello di ieri sera, dovremmo prendere sicuramente in considerazione il pubblico presente allo stadio. Il dodicesimo uomo in campo non è una leggenda alle latitudini partenopee: i tifosi che hanno riempito gli spalti hanno spesso trascinato i calciatori nel compiere imprese che si pensava fossero estremamente difficili, quasi impossibili. Di contro, ad un entusiasmo calante ha corrisposto anche un calare dei risultati sportivi.
La notte magica di Napoli-Liverpool è anche il risultato della carica dei 55mila tifosi presenti allo stadio. Immaginate i calciatori in campo quando hanno sentito l’ormai noto urlo The Champions, che ieri ha toccato la soglia dei 113 decibel, più forte del rumore prodotto da un martello pneumatico. I decibel raggiunti sono stati ben 200 al momento del secondo rigore assegnato e poi fallito da Osimhen.
Ha fatto bene il presidente Aurelio De Laurentiis a ringraziare, dopo la vittoria, il pubblico del Maradona subito dopo l’allenatore Spalletti ed il suo staff. Un ambiente sano è il requisito essenziale affinché si possano raggiungere risultati complicati, soprattutto per una squadra che può contare su mezzi economici molto inferiori rispetto alle concorrenti.
Il tweet di De Laurentiis potrebbe essere visto come un primo passo verso la riconciliazione con una parte di quella tifoseria polemica contro la società, o almeno in vista di abbassamento dei toni che spesso si sono accesi fin troppo. È ovvio che alcune divergenze ci saranno sempre, ma da entrambe le parti si dovrebbe cercare di sotterrare l’ascia da guerra per il bene della squadra e l’ottenimento di quei risultati sportivi tanto desiderati da tutti i tifosi.