Calcio Napoli

Scudetto Napoli, città piena di bandiere borboniche: lo “sfizio” di essere primi in Italia

La vittoria dello scudetto da parte del Calcio Napoli ha colorato di azzurro la città, le province ma anche l’intera regione. La cosa interessante è che i cittadini hanno ricoperto la città anche di bandiere identitarie con il simbolo del Regno delle due Sicilie. Questo è il frutto del lavoro della riscoperta di un’identità perduta per tanti anni da parte dei cittadini napoletani, l’importanza di riconoscersi una capitale e di ricordare una grande storia, che sta passando oggi per il calcio, ma che deve riguardare l’intera società.

Scudetto Napoli, città piena di bandiere borboniche

In questi giorni è tanta la provocazione sui social da parte di chi invece si chiede come mai, se da una parte sempre più partenopei vogliano prendere le distanze dal tricolore, dall’altra non vedano l’ora di esporlo con il numero 3 in giro per la città. La risposta è molto semplice ed è stata data proprio dal presidente del Movimento Neoborbonico, Gennaro De Crescenzo in un post scritto dopo una ricerca storica che riguarda l’Unità d’Italia ed il Brigantaggio: Antonio Cozzolino fu l’ultimo “brigante” del Sud: nato a Torre Annunziata, si arruolò nell’esercito delle Due Sicilie e partecipò alle battaglie siciliane e sul Volturno. Proprio a Calatafimi avrebbe strappato dalle mani del figlio di Garibaldi, Menotti, il tricolore italiano per essere poi ringraziato e decorato da Francesco II di Borbone.

Diventò “brigante” continuando a difendere la sua antica Patria napoletana e, imprendibile, fu molto attivo nella zona vesuviana fino a quando, tradito, fu ucciso in un agguato a via Foria solo nel 1870. In questi giorni si parla spesso del fatto che i Napoletani, neoborbonici (e non) e spesso “critici” o lontani dalla retorica patriottica, stanno per festeggiare un tricolore meritatamente conquistato su un campo di calcio.

Lo sfizio di vincere il tricolore

Per alcuni soggetti questo sarebbe strano. Non è strano se pensiamo ai tanti che fanno il tifo (al Sud e a Napoli) contro il Napoli spesso con esempi di un impunito “razzismo”. Non è strano se ricordiamo la Storia e magari quella di Pilone e del valore che ebbe quel tricolore preso in mezzo ai nemici e ai nemici. Vincere lo scudetto per il Napoli e per il Sud, è un grande gigantesco ‘sfizio’”.

Emilio Caserta, giornalista e responsabile ufficio stampa istituzionale. Direttore de "L'Identitario - Quotidiano Indipendente", collaboratore di Vesuviolive ed altre testate giornalistiche locali e nazionali. E' Coordinatore giovanile Nazionale del Movimento Neoborbonico, laureato in Economia e Commercio e proprietario del sito e-commerce identitario www.bottega2sicilie.eu e socio fondatore del 'Caffè Identitario' a Napoli. Appassionato di storia di Napoli e Sud (in particolare dal periodo del Regno delle Due Sicilie a quello Risorgimentale Post-unitario), Attivista del "Comprasud" per la difesa dei prodotti e delle aziende presenti sul territorio meridionale dall'Abruzzo alla Sicilia, collabora con diverse associazioni di beneficenza territoriale.