Luciano Moggi parla di Victor Osimhen sulle pagine del quotidiano Libero. L’ex direttore generale della Juventus è uno dei collaboratori del giornale sul quale tiene un blog in cui parla di calcio.
Secondo Moggi, il Calcio Napoli senza Osimhen smette di essere una squadra imbattibile per diventare una semplice buona squadra.
“Il nigeriano attualmente rappresenta l’imprevedibilità, che è la forza principale del Napoli, oltretutto condita dai 21 gol realizzati – afferma Luciano Moggi – Osimhen incute timore al solo vederlo in campo e viene fatto marcare spesso da due, se non tre difensori costringendo la squadra avversaria a stare raccolta in difesa per evitare di subire gol. Se i compagni mandano la palla lunga, lui in qualche modo l‘arpiona, la sa trattenere facendo salire la squadra e segna o fa segnare”.
“Se gli mandano i palloni dalle fasce è imbattibile di testa per la sua grande elevazione – continua – con il pallone tra i piedi manda al manicomio gli avversari con finte e controfinte che creano tra l’altro ampi corridoi dove si inserisce spesso Kvaratskhelia con le sue sgasate che, se non creano gol, quantomeno generano panico. Se non è successo niente di tutto questo con il Milan è perché al georgiano è venuta a mancare la spalla Osimhen a renderlo incisivo. E quando manca il nigeriano anche la squadra rende meno e da imbattibile, con lui in campo, in sua assenza diventa soltanto una buona squadra e se ne avvantaggiano gli avversari”.
Un’opinione scaturita dalla sconfitta per 4 a 0 contro il Milan, che però non tiene conto di un dato importante rappresentato dalle 7 vittorie in stagione per il Napoli senza Osimhen, quando l’attaccante era indisponibile per infortunio all’inizio della stagione. Certo, il nigeriano è attualmente una delle migliori punte al mondo e il duo che costituisce con Kvaratskhelia è semplicemente devastante, tuttavia ridimensionare in questo modo la squadra è palesemente eccessivo. Contro il Milan è andato tutto storto, e non solo all’interno del rettangolo di gioco. Una sconfitta da cui bisogna ripartire, più forti di prima.