Milan-Napoli, notte di rimpianti e vive speranze Il Calcio Napoli esce con le ossa indolenzite da San Siro. No, non rotte. Dolorante ma non al tappeto, ancora in piedi pronto a combattere. Gli azzurri hanno avuto un atteggiamento battagliero dal primo all’ultimo minuto. Lo dimostrano i fatti, le occasioni create da Kvaratskhelia dopo 50 secondi e quelle di Di Lorenzo e Olivera nei minuti finali ne sono una nitida fotografia. Palle gol limpide sventate dalla retroguardia rossonera con abilità e un pizzico di fortuna, che hanno impedito vantaggio e pareggio.
La dea bendata non ha sorriso al Napoli, no di certo. Anche se un momento in cui le nubi si sono diradate in cielo c’è stato, a cercare bene riavvolgendo il nastro. Quell’attimo, quella traversa di Kjaer allo scadere del primo tempo, dopo che Bennacer aveva realizzato il gol più importante della sua carriera pochi secondi prima, potrebbe avere un valore fatale nell’economia della stagione intera. Come un piede che impedisce ad una porta di chiudersi.
Da lì deve ripartire Spalletti. Da quello spiraglio in cui infilare un braccio e poi il corpo intero con tutta la forza che può. Perché il Napoli c’è ancora, è vivo, ha ‘quella vena lì’ ben visibile sul collo. E ce l’ha prima di tutto il toscano, quella vena lì. Quando chiama i tifosi a fare la loro parte, digrignando i denti e chiedendo loro di lasciare in cantina l’ascia di guerra impugnata per andare in faccia alla società perché no, non centrano proprio niente i suoi ragazzi.
Non c’entrano e non lo meritano. Mai come quest’anno, mai come in questa fantastica ed irripetibile stagione. Perché la verità è questa. Dominare il campionato ed essere a 90′ da una semifinale di Champions avendo intatte le possibilità di qualificazione, non capita mai a una squadra senza strisce verticali sulla maglia. Lo dice la storia.
E allora bisogna ripartire da lì, da quella traversa di Kjaer al 45′. Non dai gol sbagliati, non dall’espulsione ingenerosa di Anguissa, e neanche dal giallo rimediato da Kim che gli impedirà di esserci martedì sera. Bisogna ripartire da quella benedetta traversa, da quel piede infilato all’ultimo istante prima che il vento del nord facesse sbattere la porta.
E poi, Victor Osimhen. Martedì sera Napoli avrà un uomo in più, uno mascherato da Zorro con una voglia matta e tutta la forza del mondo da far esplodere. In aria, a pelo d’erba, con l’Eldorado negli occhi ed il fuoco nell’anima.
Martedì sarà il momento, l’appuntamento col destino. Gli azzurri ci saranno. Napoli ha voglia di eroi nuovi da celebrare e il Napoli ha dei guerrieri pronti a diventare tali.