Ma non si poteva aspettare ancora un pò? È la domanda che si sta ponendo il popolo partenopeo da quando il Comune ha deciso di avviare il piano di rimozione di striscioni e festoni dedicati alla vittoria dello Scudetto del Calcio Napoli, avvenuta il 4 maggio 2023 alle ore 22,37.
Un lento allestimento avviato a metà febbraio, che ha tinto d’azzurro la città giorno dopo giorno fino ad arrivare all’esplosione di gioia e colori della storica notte del tricolore. Un fiorire della città con la primavera che ha suggellato un vero e proprio Rinascimento non solo sportivo che sta vivendo il capoluogo campano, inondato di turisti desiderosi di ammirare non solo le indiscusse bellezze, ma anche e soprattutto il vestito indossato in questi mesi.
I festeggiamenti per la vittoria della squadra allenata da Luciano Spalletti hanno trascinato anche loro: tantissimi sono stati infatti i visitatori incuriositi dalle celebrazioni uniche che ci sono state per le strade e nelle piazze, e che hanno partecipato attivamente alle notti infinite.
Molto spesso indossando dei vessilli azzurri, come a voler firmare in un linguaggio universale la loro vicinanza e il loro senso di appartenenza nonostante i tanti chilometri di distanza dai loro luoghi natali.
I festoni bianco azzurri che hanno apparecchiato i balconi ed i lampioni anche delle provincie non sembravano essere degli oggetti estranei alla scena, anzi. era come se fossero stati lì da sempre. Come se non fossero mai stati tolti da quel 10 maggio del 1987, quando il Napoli di Diego Armando Maradona rovesciò la geografia del calcio e tinse per la prima volta di quei colori la città.
Che fretta c’era, dunque, nel rimuoverli a distanza di neanche dieci giorni dalla festa organizzata il 4 giugno 2023, ed in piena estate con così tanti turisti pronti ad atterrare a Capodichino? Napoli ha aspettato 33 anni per rivivere un’estate da campioni d’Italia, il mondo intero si è mobilitato incuriosito ed ha osservato con ammirazione la passione del popolo partenopeo.
Non si poteva dunque attendere la fine di questo periodo e magari rimuoverli a fine agosto, concedendo alla città partenopea l’onore di una gloria di cui evidentemente non si è ancora percepito il reale valore culturale, sociale e sportivo? Una decisione francamente inspiegabile e presa in maniera unilaterale.