Gianni Infantino ha fatto visita allo stadio dell’Argentinos Juniors, dove Diego Armando Maradona, leggenda del Calcio Napoli, ha mosso i primi passi della propria carriera professionale, all’età di 15 anni.

Il presidente FIFA Gianni Infantino fa visita all’Argentinos Juniors di Diego Armando Maradona

Il presidente della FIFA ha descritto l’evento come ‘qualcosa di veramente speciale’. Infantino ha preso parte alla partita con le FIFA Legends e ha visitato il museo dello stadio, conosciuto come il Tempio del Calcio, ed ha potuto rivivere gli inizi della straordinaria storia del Pibe de Oro.

Il presidente ha avuto anche un incontro con i patron dei club argentini al quartier generale della Liga Profesional de Fútbol, accompagnato dal presidente dell’Argentinian Football Association (AFA) Claudio Tapia e dal ministro del turismo e dello sport argentino, Matias Lammens.

Infantino ha effettuato il tour dello Stadio Diego Armando Maradona di Buenos Aires (stesso nome dato all’ex Stadio San Paolo di Napoli) e del museo del club in compagnia del presidente dell’Argentinos Juniors, Cristian Malaspina, e di Juan Pablo Sorin, ex giocatore argentino e collaboratore della squadra che fu del grande Diego.

Queste le parole di Infantino a margine del tour: “Un bellissimo giorno a Buenos Aires! L’ho trascorso con Claudio Tapia e Matias Lammens in una full-immersion nel calcio argentino. Ho incontrato i club e con loro abbiamo riflettuto sull’impatto della Fifa U-20 World Cup sul paese. È stato un vero onore indossare storica numero 10 di Maradona, e camminare sullo stesso campo dove lui ha giocato”.

Diego Armando Maradona ha sempre avuto un rapporto controverso con la FIFA. Nelle sue campagne di sensibilizzazione globale contro le ingiustizie ed i soprusi, portate avanti durante tutta la carriera calcistica e anche dopo aver smesso, ha sempre posto l’accento sul malaffare che ha caratterizzato la gestione del massimo organismo sportivo mondiale negli anni ’90. Anche grazie alle sue denunce l’allora presidente Joseph Blatter è stato poi indagato e condannato per corruzione assieme a Michel Platini.