Gravina come la Juventus: se ne frega delle regole, vicino l’annuncio di Spalletti

Gabriele Gravina e Luciano Spalletti


La FIGC se ne frega delle regole, di Aurelio De Laurentiis e del Calcio Napoli e punta tutto su Luciano Spalletti con l’obiettivo di farlo diventare al più presto il nuovo allenatore della Nazionale Italiana. Il comunicato del presidente del terzo Scudetto azzurro è stato ignorato da Gabriele Gravina che oltre a non mostrare alcun rispetto per la società campione in Italia, è anche convinto di non essere costretto a pagare la penale di circa tre milioni di euro a causa di una presunta validità della stessa soltanto nei confronti dei club.

Gravina e la FIGC se ne fregano delle regole: vicino l’annuncio di Spalletti

La Federcalcio ha urgenza di nominare il proprio nuovo commissario tecnico, visto che tra meno di un mese si giocheranno due partite fondamentali per la qualificazione al prossimo campionato Europeo contro Ucraina e Macedonia. Per questo Gravina ha cercato rassicurazioni nei propri avvocati che, a quanto pare, lo hanno tranquillizzato circa le pretese di De Laurentiis. Quest’ultimo però ne fa una questione di principio, come affermato da egli stesso, per cui se la FIGC non pagherà la penale di propria sponte e non lo farà neanche Luciano Spalletti in persona, allora si andrà sicuramente verso un contenzioso nelle aule di tribunale.

La Federcalcio come la Juventus

D’altra parte Gabriele Gravina è la medesima persona che si è messa per fare in modo che la Juventus uscisse il più pulita possibile dai guai giudiziari che l’hanno coinvolta e che, per la questione stipendi, si è conclusa con un patteggiamento e dunque un’ammissione di colpa da parte dei bianconeri, esclusi per quest’anno anche dalle competizioni europee. Un’onta che però non è percepita tale, d’altra parte siamo in Italia, il Paese che è abituato a portare in alto chi altrove sprofonderebbe nella vergogna e – calcisticamente parlando – nelle serie inferiori. Non sorprende perciò che anche la Federcalcio abbia lo stesso atteggiamento di onnipotenza e soverchieria.

Aurelio De Laurentiis

Aurelio De Laurentiis

Il comunicato di Aurelio De Laurentiis

Questo il comunicato del presidente della Società Sportiva Calcio Napoli:

“Dopo la valanga di considerazioni astratte comparse su molti media, svolte da autorevoli commentatori e operatori della comunicazione, ritengo sia necessario fare chiarezza sulla vicenda Spalletti, legata al suo possibile impegno come Ct della Nazionale italiana di calcio.

Ho sempre avuto grande rispetto per la Nazionale e quando ero giovane, oltre al Napoli era l’unica squadra che mi appassionava.
Luciano Spalletti, pur avendo un ultimo anno di contratto con il Napoli, dopo aver vinto lo scudetto ha manifestato la volontà di prendersi un periodo di distacco dall’attività di allenatore poiché “molto stanco”. Per riconoscenza per il lavoro fatto, non ho battuto ciglio anche se avrei potuto chiedergli il rispetto del contratto. Gli ho quindi dato la possibilità di prendersi questo lungo periodo di riposo.

Conseguentemente sono andato alla ricerca di un allenatore che potesse sostituire Spalletti, che fosse una persona di grande esperienza e prestigio. Sono molto contento di aver individuato Rudi Garcia che farà certamente un ottimo lavoro.

Tornando a Spalletti, ascoltando la voce ed il sentimento dei milioni di tifosi del Napoli che sentono un profondo legame con l’allenatore della squadra Campione d’Italia, nel concedergli la possibilità di non adempiere al suo contratto, ho chiesto garanzie sul rispetto di questo periodo sabbatico, inserendo una penale nel caso in cui il suo impegno fosse venuto meno.

Per quanto riguarda la Federazione, osservando la vicenda in discussione, ciò che mi appare più sorprendente è che si arrivi a poche settimane da due gare molto importanti della Nazionale, subendo le dimissioni dell’allenatore Roberto Mancini. A questo proposito sono due le principali considerazioni da fare: non si sanno tenere i rapporti con i propri collaboratori inducendoli alle dimissioni; mancano strumenti giuridici idonei a trattenere gli stessi determinando il rispetto dei contratti sottoscritti anche attraverso la previsione di specifiche penali.

E se la scelta cade giustamente su Spalletti, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, che ha espresso il calcio migliore d’Europa nell’ultima stagione, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente.

Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno. Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato.

Ma fino a quando si consentirà che la “regola” sia la “deroga” il sistema calcio non si potrà evolvere e continueranno a esserci i casi “Spalletti” come continueranno a esprimersi “autorevoli” commentatori che non conoscono come vada gestita in modo sano un’impresa.

Aurelio De Laurentiis”


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