È bastato un pò di sole e qualche settimana al mare per dimenticare tutto. L’Italia del pallone si è risvegliata nuovamente assuefatta dal potere a strisce bianche e nere. Inossidabile, indissolubile umidità che l’opinione pubblica nostrana non riesce proprio ad asciugare dai meandri della propria anima. E così, dopo soli novanta minuti di calcio e sabbia, di secchielli e ‘rigorini’, di tuffi e difese generose, la Juventus è nuovamente la squadra da battere, la più forte. Perché questo vuole la gente, questo vogliono le televisioni, questo vuole il business, lo share, l’appeal del campionato. Nonostante Victor Osimhen abbia spaccato entrambe le porte del Benito Stirpe di Frosinone, nonostante Giovanni Di Lorenzo abbia arato il campo e disegnato traiettorie inafferrabili, nonostante lo strapotere di campo, di futbol vero, dei campioni d’Italia.
Il bel paese non riesce proprio a pensarci, non riesce a farsene una ragione che Khvicha Kvaratskhelia da domenica prossima tornerà ad imbambolare le menti degli alti difendenti e difensori di ogni squadra gli passi dinanzi, o che Stanislav Lobotka sia in grado di dipingere arcobaleni che sembrano incantati tra strettissime maglie come se avesse cervello e cuore tra i tacchetti. La prima giornata di Serie A 2023/2024 ci ha detto evidentemente, palesemente, che la Società Sportiva Calcio Napoli è ancora la squadra più dominante, straripante, inafferrabile del campionato. Eppure, a sentirli parlare, non sembra essere così.
Sembra che il tempo non sia passato, sembra che già siano tornate le regole antiche. Due mesi e via al condono. Cancellati altri anni di brogli e falsità, di carte truccate, di non-gioco e prestazioni mediocri. Gli azzurri sono stati uno sgradito fuori programma, qualcosa da spingere velocemente fuori dagli schemi, qualcosa da non far diventare normalità. E quindi nuovamente tutti a correre dietro a imbarazzanti statistiche, a sottolineare come uno 0-3 in casa di una candidata seria alla retrocessione sia stato ‘il miglior avvio degli ultimi vent’anni’. Una partita, una sola. Fa già ridere così. Ma la sensazione netta è che si riderà poco, molto poco quest’anno. In un senso, o nell’altro. Al nord, o al sud. E forse ne avevamo bisogno anche noi. Bentornato campionato, bentornata Napoli-Juventus, ti eri solo nascosta. ‘Abbiamo capito che giochiamo contro tutti‘. Sarai sempre attuale, Diego. Sempre.