Notti di coppe e di campioni. Basta scrivere Real Madrid, per immaginare le stelle. La Champions League loro ce l’hanno tatuata nel DNA, nell’alma blanca. Quattordici coppe alzate mantenendo a due mani quelle orecchie da elefante. Sarà un viaggio tra città bellissime, quello che farà la Società Sportiva Calcio Napoli da qui a dicembre. L’ultima edizione della competizione a 32 squadre con gironi da quattro ha regalato ai partenopei degli scenari da perdere il fiato: la piccola Braga con il suo Santuario del Bom Jesus do Monte, Berlino e la Porta di Brandeburgo, Madrid e la sua Plaza Mayor. Città così diverse tra loro ma così abbaglianti, sfideranno in campo la maestosità di Napoli, anche in quest’edizione la tappa più affascinante per le tifoserie del vecchio continente. La trasferta che tutti i tifosi collegati ieri con Montecarlo avrebbero voluto affrontare per capire che c’è da quest’altra parte.
Tutti volevano vivere il brivido di mettere piede in quel posto così dannato ma così maledettamente intrigante, dove pochi mesi prima si è celebrata la festa Scudetto più sentita degli ultimi trent’anni. Toccherà a loro. Portogallo, Spagna, Germania, Italia: da Napoli a Braga in auto ci vuole un giorno esatto, 2.580 km. Per arrivare a Madrid se ne impiegano 21 e mezzo, in virtù dei 2.100 km che separano la capitale del sud da quella castigliana. Berlino è la più vicina: ne bastano ‘solo’ 17 (1.700 km). Quattro città lontane che si sentiranno vicinissime per sei sere, che si sfideranno a colpi di grandi giocate e stadi stracolmi, sognando Wembley. Tra speranze e sogni, illusioni e amarezze, fumogeni e tamburi. A testa alta, senza paura, con il tricolore cucito in quell’azzurro cielo così lucente per noi, così inafferrabile per loro. Per loro saranno tenebre oscure squarciate da un urlo. Da quell’urlo.
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