Con il ritorno di Walter Mazzarri sulla panchina del Napoli in tanti si chiedono in che modo giocherà adesso la squadra. In tanti si dicono preoccupati, ricordando qual era stato il gioco nel quadriennio mazzarriano: difesa solida con tre centrali e ripartenza in contropiede, dove i tre tenori – Hamsik, Lavezzi e Cavani – facevano faville fino a diventare il trio più amato dai tifosi partenopei, ovviamente dopo il MaGiCa.
Potrebbe essere superfluo ricordare che il Napoli di allora era un Calcio Napoli completamente diverso: una squadra che doveva avere necessariamente un atteggiamento da provinciale, essendo tornata da poco in Serie A, che non aveva in rosa dei giocatori con determinate caratteristiche e qualità tecniche. Non a caso in una recente intervista concessa al Corriere dello Sport è stato proprio Walter Mazzarri a ribadirlo.
“Il Napoli di Spalletti è quello più vicino al mio ideale – ha affermato mister Mazzarri – Io il 4-3-3 non ho mai potuto farlo perché non avevo i giocatori adatti. L’anno scorso il Napoli ha trovato un’alchimia incredibile. Ha fatto un calcio bello, bellissimo. Il 4-3-3, con tutti i movimenti delle catene di destra e di sinistra, i terzini che, a volte, invece di allargarsi costruivano da dentro. Insomma, tante novità e il Napoli le ha assimilate meglio di altri”.
Un Walter Mazzarri che ha dunque risposto alle obiezioni ben prima che gli venissero rivolte: il mister ha studiato e gli piace un calcio propositivo, bello da vedere ed allo stesso tempo efficiente. Un calcio organizzato lungo le direttive del rigore, del lavoro e della fantasia. Certo, finora queste sono tutte parole: il verdetto lo darà il campo.