Aurelio De Laurentiis ha parlato in conferenza stampa dei motivi che hanno portato all’addio di Luciano Spalletti, l’allenatore che ha portato a Napoli lo storico scudetto dopo 33 anni dall’ultimo conquistato.
“Dopo le tre partite con il Milan gli inviai la Pec per fargli sentire la mia vicinanza. Lo feci per esercitare il diritto che avevo dal punto di vista contrattuale. Il resto sono solo chiacchiere e supposizioni: feci quella mossa per dare un valore legale al mio desiderio di proseguire con la sua guida tecnica.
Fu fatto dopo le tre partite contro i rossoneri, per fargli conoscere la mia volontà in un momento difficile, dopo l’eliminazione dalla Champions League. Ero convinto di poter arrivare in finale, e magari anche di vincere la competizione europea. Quel successo ci avrebbe consentito di essere matematicamente al prossimo Mondiale per club a 32 squadre, che avrebbe portato nelle casse della società altri 100 milioni potenziali.
Lo confermai anche durante il premio Bearzot, alla sua presenza, pubblicamente. Quando ci trovammo alla cena organizzata il 12 maggio, però, lui mi chiese di andar via: era stanco, voleva dedicarsi alla sua attività di contadino. Per riconoscenza accettai, perché ci aveva portato ad un grande successo e pensai fosse giusto così. Non mi ha mai parlato di aver avuto contatti con Gravina: ho fatto delle supposizioni personali, ma restano tali non avendo avuto altre prove. Per quanto riguarda i due milioni di euro della clausola, i legali sono ancora al lavoro.
Non è vero che il rapporto tra noi era freddo: in quel periodo non avevamo molti contatti, ero impegnato in altre attività perché il Napoli mi rendeva tranquillo, avevamo 20 punti di vantaggio, non c’era motivo di essere presente tutti i giorni”.