“Non mi convince che le persone legate alla salute di Diego siano le vere interessate ad ucciderlo. Dietro c’è un chiaro interesse”. Parole inquietanti pronunciate dall’avvocato Fernando Burlando, che rappresenta le figlie del numero 10 del Napoli Diego Armando Maradona nell’ambito del processo appena iniziato presso il Tribunale di San Isidro, e che riguarda la morte del campione argentino.
Ieri la Procura di Buenos Aires ha chiesto un’ispezione della casa di Tigre, nella quale il pibe de oro ha trascorso gli ultimi giorni di vita in condizioni controverse, dopo essersi sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Tra gli imputati, oltre all’ormai noto neurochirurgo Leopoldo Luque, colui che pronunciò la celebre frase “il ciccione sta morendo”, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Díaz, la dottoressa Nancy Forlin, il coordinatore infermieristico Mariano Perroni, gli infermieri Ricardo Omar Almirón e Dahiana Gisela Madrid, il medico di base Pedro Di Spagna.
Prima dell’udienza di apertura, Dalma e Giannina Maradona hanno pubblicato sui social una eloquente frase: “Non ci fermeremo mai“, a ribadire quanto si stiano impegnando nella complicata battaglia alla ricerca della verità sulla morte del padre, il più grande calciatore di tutti i tempi.