Il pestone di Cubarsí sull’attaccante del Napoli Osimhen all’interno dell’area del Barcellona ieri sera ha attirato l’attenzione di mezzo pianeta. Ma un’altra cosa è passata inosservata, a tutti tranne che a Mateu Lahoz, un arbitro di grande esperienza che ha vissuto eventi di ogni tipo… tranne questo martedì. L’ex arbitro della Liga EA Sports ha sottolineato l’eccessivo ritardo di Danny Makkelie nel sottolineare azioni che richiedevano comunicazione con la sua squadra e comportamenti un po’ strani quando si trattava di interagire con i calciatori.
Il primo episodio è stato dopo mezz’ora dal fischi d’inizio, ed è successo di nuovo al 53′, quando Politano è caduto a pochi centimetri dal guardalinee. Makkelie ha finito per segnalare un fallo, ma gli ci sono voluti alcuni istanti per farlo e non ha finito di chiarirlo con i giocatori presenti. Le telecamere Movistar Plus+, dopo l’avvertimento di Mateu che stava succedendo qualcosa di strano, hanno finito per notare che l’arbitro indossava un dispositivo wireless nell’orecchio sinistro. A ciò bisognava aggiungere il solito ronzio all’orecchio destro.
Non si sa quale sia la natura di quel piccolo dispositivo installato nel suo orecchio sinistro, ma Mateu Lahoz ha avuto l’impressione che ostacolasse il suo lavoro di comunicazione con il resto dei presenti. Infatti ha chiesto alla UEFA di spiegare cosa è successo. Va ricordato che Makkelie è un arbitro con un enorme respiro internazionale e che ha già arbitrato molte altre partite, alcune ricche di polemiche sul suo operato. Non è però mai trapelato che abbia problemi di udito.
Mateu Lahoz ha offerto la sua visione al microfono di Movistar: “Un arbitro non può arbitrare con sordità, in campo ci vuole incoraggiamento. Con qualche cartellino giallo o quando doveva indicare qualcosa ai calciatori, ci è voluto molto tempo. Non l’avevo mai visto prima. Al 53′ lo abbiamo confermato. Questa è una cosa che la UEFA dovrebbe spiegare”. Per sordità non si riferisce alla malattia, ma piuttosto al fatto che questo dispositivo potrebbe isolare Makkelie dal campo e, quindi, dalla comunicazione con i giocatori.
L’ex arbitro continua a cercare una spiegazione: “Immagina che abbia un problema di udito, metti lì l’auricolare e chiedi ai tuoi collaboratori di dirti l’essenziale. Non puoi inibirti dal suono dei giocatori sul campo di gioco in entrambe le orecchie”. La verità è che al di là delle congetture, Makkelie ha avuto un ruolo negativo, al di là di quel possibile rigore, di cui lo stesso Calzona si è lamentato: “C’era un rigore molto netto contro Osimhen, non capisco il VAR perché non sia intervenuto, l’hanno visto tutti”.