Il nuovo stadio del Napoli potrebbe essere un altro annuncio del vuoto da parte del presidente Aurelio De Laurentiis. Non è passato neanche un mese dallo scorso 7 marzo, quando il patron ha affermato che non avrebbe portato lo stadio dei partenopei fuori dai confini della città di Napoli, ma allo stesso tempo non aveva intenzione di ricostruire il Maradona. I soldi da investire sarebbero stati solamente suoi.
Sull’area di Bagnoli, quella dove insiste l’ex Italsider, è stato disegnato un progetto di riqualificazione e bonifica, oltre ad un piano urbanistico già definito. Secondo Manfredi ci vogliono tra i tre ed i cinque anni soltanto per il risanamento della zona, mettiamoci poi i tempi di costruzione del nuovo impianto calcistico, in merito al quale il sindaco e il Consiglio Comunale devono esprimersi per dare il proprio parere. Considerato che a una manciata di chilometri c’è lo stadio Maradona, potrebbero valutare che abbia poco senso veder sorgere lì un impianto con caratteristiche molto simili. Meglio destinare Bagnoli ad altro.
In questo discorso si inserisce la FITP, Federazione Italiana Tennis e Padel, che spinge per costruire qui un centro tecnico federale. Un progetto in realtà estremamente interessante, che avrebbe tra l’altro il merito di puntare l’attenzione di Napoli anche su un altro sport, in una città calcio centrica che comunque mostra passione anche per qualcosa che siano 22 uomini ed una palla. Si veda il fenomeno Napoli Basket.
Queste considerazioni, insieme alla mancanza di un progetto ben delineato ed intavolato da parte della SSC Napoli, suggeriscono proprio che lo stadio nuovo a Bagnoli non possa sorgere a meno di clamorosi sviluppi. Ma De Laurentiis questo lo sa bene: il presidente è una persona pragmatica che i sogni li lascia soltanto alle parole, non alle intenzioni reali. Certamente la sua volontà è quella di ottenere le migliori condizioni possibili ed il tempio Maradona è stato tutt’altro che accantonato. Il vero punto è costituito dalla dimensione che il patron immagina per il suo Napoli: se l’intenzione è far parte dei top club d’Europa allora non si può prescindere da strutture di proprietà.