Aurelio De Laurentiis è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica Un Calcio alla Radio, condotta da Umberto Chiariello, sulle frequenze di Radio Napoli Centrale. Il patron azzurro ha rilasciato una serie di interessanti dichiarazioni sul nuovo centro sportivo e sullo stadio.
Quante chance ci sono di vedere stadio e centro sportivo dopo le dichiarazioni di Manfredi?
“Mi sembra molto strano che una persona preparata e intelligente come il sindaco, continui a parlare dello stadio Maradona e dichiara di essere in attesa di una mia proposta. La verità è che io già l’ho avvisato: l’impianto di Fuorigrotta non potrà essere oggetto della SSC Napoli in futuro, perché assieme all’architetto Zavanella e ad alcuni ingegneri abbiamo fatto una serie di sopralluoghi e ci siamo resi conto che bisognerebbe costruire uno stadio nello stadio per realizzare le modifiche occorrenti”.
“Ad ogni modo, per fare qualsiasi lavoro allo stadio Maradona bisognerebbe spostare le partite del Napoli altrove per alcuni anni. Con tutto il rispetto che ho per Avellino, Benevento, che hanno stadi molto belli, ma sono molto inferiori alle necessità numeriche del nostro club. Inoltre negli anni prossimi giocheremo acora in Europa, quindi il problema non esiste. Non possiamo certo perdere tre anni giocando in stadi che ci creerebbero una minusvalenza di oltre 100 milioni, a livello di incassi”.
“Se dovessi fare a pezzi il Maradona, un cantiere aperto non darebbe segni di tranquillità sul piano della sicurezza, quindi non credo si possa fare. Forse non ci siamo capiti. Assieme all’architetto Zavanella abbiamo verificato l’incapacità di visibilità degli spettatori nello stadio attuale, cosa che il buon sindaco non sa perché non ci viene, non tanto perché juventino, ma perché impegnato su altri fronti e non si rende conto perché siede sempre in Tribuna Autorità”.
“Se si andasse a verificare cosa succede nelle curve per la distanza che c’è, ci si accorgerebbe che non si riesce a vedere quasi nulla. Bisogna avvicinare le curve, verticalizzare i quattro settori. Così facendo si costruirebbe uno stadio nuovo nello stadio vecchio, con tutte le problematiche architetturali che comporterebbe, anche sulla fruibilità di tutti gli spazi che resterebbero retrostanti allo stadio”.
“Capiamoci, non è la città di Napoli che vuole partecipare agli Europei. Mi sembra una follia penalizzare i tifosi azzurri portandoli a 30-50 km dallo stadio, dal momento in cui Bagnoli ha avuto un trattamento ridicolo per 45 anni e lo stato solo ora se ne è interessato grazie ad Invitalia, il cui amministratore delegato è il nipote del presidente della Repubblica Mattarella”.
Inoltre il ministro Fitto si è caricato in prima persona della responsabilità del progetto, affidandolo ad un commissario come il sindaco di Napoli quale garante di tutto. Il vice commissario è Auricchio, che ad ottobre ha iniziato la bonifica: ci sono circa 250 ettari divisi in cinque lotti. Dove mi vorrebbe mandare il sindaco ci vogliono cinque anni di bonifica, mentre il parco dello sport è un’altra parcella: ce n’è una da 35 ettri, che ha iniziato la bonifica assieme ad un’altra da 30″.
Quella da 35 la terminerà nel 2025, mentre la più piccola a giugno 2026. Su questi due lotti da 65 ettari si potrebbero costruire campi da tennis, stadio del Napoli e un centro sportivo come quello del Manchester City, e farla finita”.
“Io sono un imprenditore puro, non ho bisogno di finanziamenti altrui. Chi ha messo i soldi nel Napoli, o nei film? Il Comune negli ultimi 20 anni ha mai fatto lavori al Maradona? No, li ha fatti la Regione solo perché ho grandi rapporti con De Luca. Purtroppo il sindaco ha trovato un bilancio in negativo di parecchi miliardi. Con un dissesto finanziario del genere non puoi pensare al Maradona, devi darti altre priorità. I sindaci di Napoli e Roma hanno tremila investiture e difficoltà create precedentemente con incapacità di risanare i bilanci”.
“Con 65 ettari a disposizione si potrebbe costruire uno stadio da 60 mila posti e tanti parcheggi da far concorrenza a livello mondiale. I trasporti sono un falso problema: qual è la differenza tra Bagnoli e piazzale Tecchio? Anche per la questione bradisismo, con quello e con il Vesuvio siamo nelle mani del Signore, altrimenti non faremmo nulla a Napoli”.
“Ho un appuntamento con il ministro con il ministro Fitto che convocherà Invitalia ed il sindaco: se tutti quanti si sono messi in testa di penalizzare il Napoli e di spedirlo lontano dalla città, me ne farò una ragione”.
“La legge per poter ottemperare alle mancanze di bilancio di un club ha fatto una mossa intelligente: al di là della proibizione di poter costruire a uso abitativo dei metri quadri, lascia costruire per uso commerciale per abbattere i costi di gestione di un impianto sportivo”.
“Se uno vuole uno stadio con annesso centro commerciale e negozi, che lavori sette giorni su sette, se uno lo sposta lontano dalla zona urbanistica più importante non potrebbe avere garanzia di utilizzo sette giorni su sette. Se uno non se ne rende conto si fa solo casino, ci si tira indietro e si dice ‘se volete che oltre i 20 anni in cui ho seminato a Napoli…’ ma se vogliamo continuare a piangerci addosso nella città più bella del mondo, e ci sono ostacoli punitivi, me ne faccio una ragione”.
“Le vie del Signore sono infinite”.
Non mi va di parlare di calcio, dobbiamo essere signorilmente capaci di non penalizzare gli altri colleghi. Quando sarà il momento di parlare di calcio, lo faremo”.