Calcio Napoli

Napoli, i motivi dello scontento: calciatori abbandonati, costretti a fare anche le docce fredde

Il Calcio Napoli si appresta a chiudere una delle stagioni più deludenti della gestione Aurelio De Laurentiis. Le speranze europee sono appese a due fili: il nono posto (in caso di vittoria della Fiorentina della Conference League) e un clamoroso ottavo posto (servirebbero però due sconfitte della Fiorentina e un rallentamento del Torino). Scontento, malessere generale da parte di un gruppo che non è mai stato realmente in palla in questa stagione, nonostante i tre cambi allenatore, i ritiri e le critiche dei tifosi. I motivi di questo scontento generale però sono tanti e ce ne sono alcuni esterni al campo di gioco, che hanno fatto storcere il naso al gruppo squadra.

Gruppo squadra spaccato in due e in confusione totale, le sofferenze del Napoli sono tante

Come riportato da Antonio Corbo su “La Repubblica” nell’edizione odierna, il malessere azzurro vira su motivazioni e situazioni. Oltre a quelle di campo e tecniche con continui litigi con i vari allenatori per varie divergenze tecniche e tattiche, il gruppo squadra ha lamentato una grossa mancanza di attenzione negli ambiti esterni al terreno di gioco. Una squadra orfana di un vero condottiero e la squadra ha perso i suoi riferimenti che aveva in precedenza con Luciano Spalletti. Sotto inchiesta l’aspetto umano, il gruppo non gira e ogni minima problema diventa enorme.

Gli esempi dati dal giornale sono di tutti i tipi, il primo è quello legato alle docce negli spogliatoi del Maradona, dove i giocatori più volte hanno lamentato la totale assenza dell’acqua calda. Altra polemica che ha creato una grossa spaccatura nel Napoli è quella legata ai biglietti omaggio per i conoscenti dei calciatori: la squadra ha lamentato più volte ritardi nella consegna dei tagliandi o addirittura la totale assenza, creando più volte disguidi con la dirigenza.

Classe 01, nato e cresciuto con la voglia di scrivere e raccontare lo sport. Dal 2020 in giro tra sale e tribune stampa con un carico di passione e di "garra charrua".