Antonio Conte sta vivendo le prime ore da allenatore del Calcio Napoli, dopo mesi ininterrotti di trattative, tra ripensamenti e ostacoli che più volte hanno reso la contrattazione complessa. Il tecnico leccese ha uno dei ricordi più belli della sua carriera calcistica legati proprio a Napoli. Era il 5 novembre 1989, in un Napoli-Lecce, quando un giovane Antonio Conte siglò la sua prima rete in Serie A (e unica con la maglia dei salentini). Oltre la marcatura però un altro stoico compito era stato dato all’ex mediano: marcare Diego Armando Maradona.
Mentre Maradona col suo Napoli correva verso il secondo scudetto, un giovane Antonio Conte si affermava sempre di più con la maglia della sua infanzia, prima di fare il grande passo (qualche anno dopo) alla Juventus. In quel pomeriggio targato 1989, con il numero 10 sulle spalle, colui che oggi è l’allenatore del Napoli segnò uno dei gol più facili della sua lunga carriera sfruttando un’uscita maldestra di Giuliano Giuliani mettendo la partita sul provvisorio 2-1. Una sfida che rimane ancora oggi impressa nella mente del nuovo tecnico azzurro anche grazie alla personale sfida con Maradona, l’uomo da marcare in quei 90 minuti. Diego quel pomeriggio non segnò, ma dispensò assist e giocate che solo a lui riuscivano.
Successivamente così Antonio Conte ha ricordato le volte in cui si è trovato di fronte Diego: “Maradona, è stato il Dio del calcio. Ero nel Lecce, maglia numero 4, e il 4 marcava il 10. Lui era a fine carriera e già un po’ sovrappeso. Mi massacrò. Per i compagni era il capo anche quando si limitava a respirare. Faccio una premessa, un singolo giocatore non vince da solo. A meno che quel singolo giocatore non sia Diego Maradona, quella è l’unica eccezione riconosciuta”.