Esposto a Roma un vergognoso striscione per Daniele De Santis, l’assassino di Ciro Esposito, in occasione del decimo anniversario della morte del tifoso napoletano. Si tratta dell’ennesima mancanza rispetto alla sua memoria da parte degli ultras romanisti, dopo diversi altri striscioni e perfino degli adesivi attaccati in diverse zone della città.
Gli ultras della Roma continuando quindi ad acclamare un assassino che, il giorno dell’agguato, si presentò armato di pistola intento ad assalire e minacciare un pullman con all’interno tifosi disabili e bambini di fede partenopea. Era il 3 maggio 2014, giorno della finale di Coppa Italia tra Calcio Napoli e Fiorentina, ma Gastone non tollerava che nella “sua” zona potessero transitare dei sostenitori azzurri.
Ciro Esposito ed altri napoletani allora intervennero per difendere i più deboli, “colpevoli” di essere napoletani, dalla follia di Daniele De Santis che ad un certo punto esplose dei colpi di pistola ad altezza uomo. Uno questi si conficcò nel polmone destro di Ciro, colpito alle spalle da una distanza compresa tra i 30 ed i 50 centimetri. Dopo 55 giorni di agonia sarebbe morto.
Uno striscione che celebra quindi un assassino, un vigliacco, un bugiardo che da dietro alle sbarre afferma di pensare tutti i giorni a Ciro Esposito ma che in realtà tenta ancora di mistificare la realtà (accertata dalle sentenze dei magistrati) rivendicando una mancata punizione nei confronti dei suoi presunti aggressori. Aggressori che non esistono, visto che i napoletani lo inseguirono perché era armato e intenzionato ad usare la sua arma nei pressi di un bus con bambini e disabili.